Tevere, da Fiumicino, tanti progetti per la sua tutela e valorizzazione
Con la Regione avviato il piano di bonifica delle scogliere e la rimozione dei relitti affondati. La pulizia dei fondali nel porto canale, la rete che "cattura" i rifiuti plastici a Capo due rami, la pulizia e sistemazione delle rive gli altri punti salienti


(AGR) “Il Tevere non è la discarica della Raggi né di Zingaretti ma un fiume che lungo il suo percorso attraversa decine di comuni, oltre che la Capitale. Se lo stato del fiume Tevere è quello che conosciamo, ciò è dovuto ad un malcostume diffuso e radicato”. Lo afferma David Di Bianco, delegato del Sindaco Montino alla Progettualità su e per il fiume Tevere, che ricorda che ai tavoli del Contratto di Fiume Tevere si riuniscono per la prima volta tutti gli enti competenti e numerose associazioni di volontari, per pianificare e programmare delle azioni condivise volte a migliorare la qualità delle acque e delle sponde del Tevere.
“Grazie alla collaborazione tra il Comune di Fiumicino e la Regione Lazio - continua - è iniziata la rimozione dei relitti affondati sulla fossa traianea, dopo il censimento fatto insieme agli operatori della nautica. Inoltre è stato avviato il progetto della raccolta dei rifiuti galleggianti, nato come sperimentale e successivamente diventato strutturale grazie ai finanziamenti regionali. Le reti poste all'altezza di Capo due Rami, impediscono il riversamento in mare a tonnellate di rifiuti plastici. Ricordo pure gli interventi di manutenzione dei fondali del porto canale, da cui sono emerse tonnellate di rifiuti, realizzati dall'Autorità Portuale di concerto con il Comune, la capitaneria di Porto e le associazioni dei portuali e dei diportisti”.