Manovra, Confedilizia: dopo oltre tre anni e mezzo si cancella una vergogna di Stato

A segnalarlo è Confedilizia, che precisa che sono stati necessari più di tre anni e mezzo, una molteplicità di atti di sindacato ispettivo – presentati da numerosi parlamentari – e un puntuale memoriale scandito mese per mese dalla stessa Confedilizia, per riuscire a ottenere lo stanziamento necessario a sostenere gli interventi di manutenzione sugli immobili di interesse storico-artistico.
In proposito, si ricorda che l’articolo 31 del codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. n. 42/2004) dispone che in caso di restauro o di interventi conservativi autorizzati su immobili sottoposti al vincolo delle Soprintendenze – che hanno il compito di valutarne la tutela e conservazione e di richiederne interventi di manutenzione – il proprietario, il possessore o il detentore del bene che abbia dato corso a detti interventi a spese proprie possa ottenere i contributi statali previsti.
Il lento e farraginoso meccanismo di erogazione di questi contributi – che si aggiunge ai limiti delle disponibilità che il Ministero alloca annualmente – ha portato all’accumulo di debiti nei confronti dei privati che ammontano, come detto, a oltre 97 milioni di euro.
Il disegno di legge di bilancio per il 2018 ha ora stanziato, per ogni anno relativo al triennio 2018-2020, la somma di 60.167.301 euro da destinare all’estinzione dei debiti pregressi. L’auspicio è che non si incorra in nuovi ostacoli burocratici e si renda così finalmente giustizia ai proprietari.