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Allarme Zanzare, per gli italiani sono aumentate negli ultimi anni, ad infastidire, sopratutto il prurito e ronzio.

L’analisi SWOA (Social Web Opinion Analysis) è stata condotta su 1.200 utenti web di età compresa tra 20 e 50 anni su blog, forum e social network . Per il 41% degli italiani la loro presenza è aumentata negli ultimi anni; il 58% lamenta notti insonni e il 54% considera le zanzare solo un fastidio

printDi :: 27 giugno 2025 16:30
Allarme Zanzare, per gli italiani sono aumentate negli ultimi anni, ad infastidire, sopratutto il prurito e ronzio.

(AGR) Con l’arrivo della bella stagione e l'aumento delle temperature, tornano anche le zanzare, nemiche assolute delle serate all’aperto e delle notti tranquille.

E gli italiani non hanno dubbi: considerate fastidiose per le loro punture che provocano il prurito e il ronzio molesto, possono anche comportare un rischio per la nostra salute.

 
A confermarlo è una nuova indagine realizzata utilizzando il metodo SWOA (Social Web Opinion Analysis) con la quale SC Johnson – leader mondiale negli insetticidi, inclusi gli insetto repellenti come Autan® – ha analizzato i commenti, le opinioni e le conversazioni spontanee di circa 1.200 utenti web italiani, uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni, monitorando blog, forum e noti social network (Facebook, X, YouTube).

In base a quanto dichiarato dai partecipanti all’analisi:

Per il 37% degli italiani le zanzare sono un fastidio durante l’estate, per il 30% in primavera, per il 22% in autunno e per l’11% in inverno;
Per il 41% degli utenti la loro presenza è aumentata negli ultimi anni;
Il 65% dei nostri connazionali teme di essere punto, il 58% lamenta notti insonni e il 54% considera le zanzare un fastidio perché causano prurito alla pelle.

Per interpretare al meglio i risultati dell’analisi SWOA e contestualizzarli nel panorama attuale italiano, SC Johnson ha chiesto un parere al Prof. Spinello Antinori, Professore Ordinario di Malattie Infettive presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Università degli Studi di Milano, Direttore UOC Clinica di Malattie Infettive ASST Fatebenefratelli Sacco e Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università degli Studi di Milano, che ha così commentato: “Oltre ai disagi immediati che comportano, le zanzare rappresentano un pericolo per la salute pubblica. Anche se da noi i rischi sono più contenuti rispetto ad altre aree del mondo, negli ultimi anni, complici il cambiamento climatico e la globalizzazione, abbiamo assistito alla comparsa di casi autoctoni di malattie trasmesse dalle zanzare come Dengue, Chikungunya e virus del Nilo occidentale. Il timore degli italiani quindi è comprensibile e deve tradursi in una maggiore consapevolezza e prevenzione”.

Dal sondaggio emerge inoltre che:

Le zone considerate più “a rischio” sono principalmente le località di villeggiatura (65%) e i parchi (57%) ma gli utenti hanno segnalato di notare comunemente la presenza di zanzare anche a casa in città (54%) e nei luoghi pubblici chiusi (47%);
L'estate è la stagione nella quale gli incontri con le zanzare sono più frequenti (36%);
Il 49% degli utenti è consapevole che questi insetti possono trasmettere malattie e il 64% desidera restare informato sui rischi che possono rappresentare per la propria salute.Per quanto riguarda le fonti di informazione sulle zanzare, il 68% degli italiani consulta Internet e social network e, a seguire, farmacista (55%), medico di base e/o dermatologo (49%), riviste specializzate (43%) e amici (36%).

C'è poi la percezione che la presenza delle zanzare sia più preoccupante all'estero (46%) che in Italia (37%) dove comunque il rischio di malattie trasmesse da questi insetti viene valutato molto alto dal 24% degli utenti.

Per evitare di incontrare zanzare, i nostri connazionali preferiscono tenersi alla larga da zone paludose (58%) e luoghi caratterizzati da umidità e acqua stagnante (54%) nonché ambienti eccessivamente caldi (49%) e il 71% effettua ricerche approfondite sulla destinazione delle proprie vacanze prima di prenotarle.

Inoltre, 1 italiano su 2 consulta medico di base o dermatologo quando è fuori casa o in viaggio.

In chiave di prevenzione, il miglior alleato degli italiani è la zanzariera, installata dal 72% del campione. Il 67% dichiara di applicare regolarmente repellenti cutanei, il 55% ricorre a piastrine antizanzare e il 40% si affida a antizanzare liquidi elettrici. Il 51% si assicura di rimuovere frequentemente l'acqua stagnante da sottovasi e altri contenitori, il 48% usa l'aria condizionata e il 44% si rivolge a ditte specializzate nella disinfestazione.

“Per evitare o ridurre il rischio di puntura da parte delle zanzare è utile impiegare repellenti a base, ad esempio, di Icaridina o DEET (dietiltoluamide) da spalmare o spruzzare sulla cute” - spiega il Prof. Antinori. “È importante conoscere la percentuale del principio attivo presente nel prodotto e la sua durata d’azione in modo da ripetere l’applicazione anche più volte al giorno. Per chi viaggia in aree nelle quali sono presenti patologie trasmissibili da parte delle zanzare l’indicazione è di indossare abiti di colore chiaro e che coprano tutte le parti del corpo. Inoltre, prima di partire è opportuno consultare un medico esperto per avere indicazioni sulla necessità di effettuare la chemioprofilassi antimalarica e sulla disponibilità di eventuali vaccinazioni che proteggano da altre infezioni trasmesse da zanzare come nei confronti dell’infezione da Dengue virus”.

Infine, secondo gli utenti dell’indagine, gli italiani chiedono maggiore informazione ma “senza creare preoccupazione”: il 56% degli utenti vorrebbe campagne di sensibilizzazione a livello nazionale sul tema, il 51% auspica iniziative locali nelle aree a maggiore concentrazione di zanzare, il 47% sottolinea il ruolo delle aziende produttrici di repellenti come partner nella promozione della salute pubblica e il 42% ritiene efficace anche il coinvolgimento di testimonial e influencer per affrontare il problema in modo diretto, semplice e capillare, sensibilizzando così l'opinione pubblica.

Foto archivio AGR

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