Crivu Festival, dal 1 al 3 agosto ad Orsomarso, tra musica, filosofia, arte ed escursioni
Dal 1 agosto al via la seconda edizione di CRIVU Festival dei paesaggi straordinari e delle rive sconosciute. Un'esperienza immersiva che pone al centro luoghi remoti e paesaggi straordinari. Un laboratorio vivo, dove arte, educazione e paesaggio si intrecciano per attivare trasformazioni sociali


Crivu Festival Orsomarso
(AGR) Torna in Calabria, a Orsomarso (CS), nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il CRIVU Festival, dal 1 al 3 agosto 2025. L'iniziativa è curata da Monica Marziota e Michele Gerace ed è promossa dall’Associazione culturale "cento giovani", nel suo cinquantesimo anniversario, con il sostegno di Deloitte, Fondazione Deloitte, il partenariato editoriale di Rubbettino, la collaborazione con l'Associazione Nazionale Presidi (ANP), il materiale per i laboratori messi a disposizione da Giotto - FILA e il supporto di GL 3000 services.
CRIVU Festival propone un’esperienza immersiva tra musica, filosofia, arte, escursioni, educazione e comunità. È un festival che riporta al centro luoghi remoti e paesaggi straordinari, con un approccio esperienziale alla trasformazione sociale. La seconda edizione riflette sul significato di sviluppo nei territori considerati “periferici”. Un laboratorio vivo, dove arte, educazione e paesaggio si intrecciano per attivare trasformazioni sociali durature e consapevoli.
In continuità con la prima edizione - alla quale per la portata dichiaratamente innovativa aveva partecipato anche Francesca Giubelli, la prima influencer IA italiana - la seconda edizione del festival è occasione per proporre spunti di riflessione, condividere idee e creare connessioni, partendo da ciò che siamo nel modo più immediato e concreto: anzitutto corpi in relazione con lo spazio, con gli altri, con il paesaggio. Il festival intende stimolare la presa di coscienza del nostro essere in relazioni con gli altri, con creatività attraverso pensiero, musica, arte, educazione, e attraverso l’esperienza fisica del movimento, metafora di libertà e ricerca.
Dal perché al quindi: la bellezza, lo sviluppo, il senso della possibilità. Abbiamo in mente una trasformazione concreta, condivisa, generativa. Un festival che lascia tracce, domande, possibilità aperte. La riflessione sullo sviluppo in territori percepiti come periferici ci interroga: quanto margine abbiamo per scegliere, orientarci, trasformare ciò che ci sembra dato, a partire dal luogo nel quale viviamo?