Roma e Juventus grandissime protagoniste: all’Olimpico è calcio-spettacolo!
ROMA- JUVENTUS 1-1


(AGR) Più che a una partita del nostro campionato, questo Roma-Juventus sembrava una semifinale di coppa europea, semifinale di ritorno, di quelle da dentro o fuori, tale era l’intensità con cui la gara veniva condotta da entrambe: non c’era tempo per star lì a riflettere, ad analizzare, essendo il pallone dinamicamente gestito ora dall’una ora dall’altra, conseguentemente pericolosamente danzando ora sotto la curva nord, ora sotto la sud. Entrambe avrebbero potuto vincere o perdere e se ciò fosse accaduto, se cioè fosse stata una delle due a portare a casa i tre punti, possiamo tranquillamente scommettere che la perdente non avrebbe potuto recriminare nulla.
Un grande allenatore dell’ormai passato remoto del calcio, Annibale Frossi, affermò che il risultato ideale di una partita di calcio era lo 0-0, sintesi, secondo quel mister, del perfetto equilibrio tra le due squadre in campo. Noi vogliamo pensare che, assistendo da lassù a questo bellissimo Roma Juventus, quel maestro di calcio forse avrebbe modificato la sua affermazione, aggiungendo anche l’ 1-1 come risultato ideale di una partita, perché se è vero che le cronache calcistiche, anche remotissime, documentano di bellissimi 0 - 0 passati alla storia nonostante le reti siano rimaste inviolate, è pur vero che il risultato a reti bianche lascia sempre un po’ d’amaro in bocca e magari talvolta può dare adito a recriminazioni: nello 0-0 sembra sempre che manchi qualcosa, magari il tocco finale risolutore con la punta dello scarpino, l’invenzione diabolica che spacca la partita, in più, nella maggior parte dei casi, in chi non ha assistito alla partita, è più che certo che il pareggio senza reti dà l’impressione che nella gara non ci sia stata combattività, che le squadre abbiano fatto poco o nulla per superarsi, che sia mancato lo spettacolo.
Se, per esempio, qualche nostro affezionato lettore avesse voglia di andare a rivedere gli 1-1 di questa giornata, anche di altri campionati, scoprirebbe che quelle partite sono state ben giocate e che, alla fine, il risultato è giusto. L’1-1 scaturito alla fine di Roma-Juventus è tra questi. Nel pareggio dell’Olimpico c’è proprio tutto: agonismo, spettacolarità, voglia di superarsi, giusta aggressività, saggezza nel gestire le risorse a disposizione, sapienza e accortezza tecnico-tattica, correttezza tra le tifoserie, soddisfazione di entrambi gli ambienti. Certo, guardando alla classifica, ai suoi nudi dati, da parte romanista si potrebbe affermare che la squadra giallorossa ha perso due punti in casa, mentre la Juventus, non perdendo, ne ha guadagnato uno in trasferta.
Se vista, però, dalla parte juventina, si potrebbe dire che è stata la Juventus a perdere due punti, mentre la Roma ne ha guadagnato uno: e allora? Ecco, appunto, per questo bellissimo Roma-Juventus è meglio evitare chiacchiere da bar e/o tirare fuori questioni di lana caprina perché, in realtà, all’Olimpico è stata giocata una partita che, sotto tutti i punti di vista, sportivo, estetico o puramente strategico-tattico, non si può che definire bellissima. Specie nei primi venti minuti di gara abbiamo visto una Juventus rabbiosa, ‘cattiva’, pronta a fare sfracelli dell’avversaria, una Juventus ‘feroce’ come non la si vedeva da tempo.
Sicuramente, la Roma è stata sorpresa dall’aggressività bianconera, dal ritmo che ha voluto imporre alla gara, dalla veemenza e determinatezza delle sue offensive. Passato quel prolungato scroscio iniziale juventino, peraltro ben contenuto dalla squadra giallorossa, cui va il merito, nel contesto dei terribili venti minuti iniziali, di non aver perso la testa, di non essersi disunita e di essere rimasta squadra, una volta che gli equilibri iniziali della squadra sono riusciti a reggere l’urto della veemenza juventina, dimostrandosi di volta in volta sempre adeguati alla bisogna, e ad essere ripristinati secondo i canoni del buon Ranieri, la Roma ha cominciato a macinare gioco e a farsi sotto con più frequenza.
Dopo un’iniziativa romanista al 2’, con Dobvyk che, in area, si vede portare via il pallone dal suo guardiano di turno, è la Juventus che prende in mano il gioco con Weah e Thuram, autentiche mine vaganti che imperverseranno in ogni dove per tutta la durata della loro performance, obbligando Mancini e company e soprattutto Svilar agli straordinari obbligatori.
Il prolungato possesso-palla juventino irretisce la Roma, che appare sorpresa da questa ‘nuova’ Juventus spavalda, aggressiva, che impone il proprio gioco, nulla avendo in comune con la precedente, attendista e meno aggressiva. Intorno al 21’, passata la tempesta juventina, la Roma comincia ad uscire dalla propria tana, a cercare di dire la sua: sono sei, sette minuti durante i quali guadagna un angolo, Cristante arriva a concludere, piazza un contropiede interrotto dall’arbitro per fallo di Cristante.
Al 27’ è però la Juventus ad avere la prima grande occasione: Weah per Gonzalez che colpisce di testa, gran volo di Svilar che devia sulla traversa, pallone di nuovo in campo sui piedi di Vlahovic ma Svilar gli esce ed evita il tap-in, goal sicuro.
Siamo intorno alla mezzora del tempo, la partita ora è abbastanza equilibrata: alla punizione di Soulè, al 29’, risponde quella di Vlahovic, al 32’: il tiro è potente ma Svilar para. Segue, al 39’, un’improvvisa sortita della Roma: El Shaarawy colpisce di testa, ma il pallone va sul palo e ai romanisti non rimane che l’illusione del goal. La partita si mantiene a buon ritmo e al 39’ la Juventus trova il vantaggio grazie a una bomba di Locatelli che da fuori area, autentico missile imprendibile, va ad insaccarsi alle spalle dell’incolpevole Svilar.
Dopo il goal è ancora Juventus con Vlahovic, ma il pallone viene deviato in angolo dall’estremo romanista. Nei minuti finali del primo tempo, la Roma si riversa nella metacampo bianconera ma il forcing romanista sortisce solo due angoli e un tiro di El Shaarawy, appostato in area, che finisce sul gomito di Mc Kennie: rigore? Macché! Il Var non interviene e qualche secondo dopo le squadre vanno al riposo. Nella ripresa, Roma subito avanti: è probabile che Ranieri abbia raccomandato ai suoi il cambio-passo cosa che si vede subito: giallorossi a pressare alto e tentativo di Dovbyk al 47’, prologo del pareggio che arriva al 49’, quando, da calcio d’angolo, N’Dicka colpisce di testa, Di Gregorio respinge come può, ma irrompe Shomurodov che insacca di piatto sotto la traversa.
Pareggio romanista ma è ancora la Juventus a venire avanti, con Thuram che, in area giallorossa, prova ad inventare, ma senza esito. Arrivano le sostituzioni: al 61’, per la Roma entrano Gourma-Douath e Paredes, che rilevano Cristante ed El Shaarawy. Per la Juventus, al 68’ Nico Gonzalez, Vlahovic e Weah vengono rilevati da Koopmeiners, Kolomuani e Cambiaso. La gara, intensa e senza pause, resta equilibrata: iniziative di Dobvyk, al 60’, e Gonzalea, al 62’, non hanno esito. I furori romanisti e juventini sembrano acquietarsi. Arrivano altre sostituzioni: nella Roma, Nelsson per Celik al 72’; nella Juventus, Savona per Locatelli al 76’. Più tardi, all’85’, Baldanzi rileva Dovbyk ma non succede praticamente nulla e la partita si conclude dopo tre minuti di recupero. Dagli spalti arrivano applausi e consensi da entrambe le tifoserie. Partita ben diretta dal signor Andrea Colombo, arbitro della sezione di Como, a parte il rigore non fischiato.