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Padova, progetto: "Dislessia ti ascolto"

Un percorso riabilitativo per 50 bambini avviato a Padova nella primavera del 2019 dal club San Pelagio (Pd) e dalla struttura sanitaria. L’8 maggio alle ore 10 in programma un webinar rivolto a famiglie, studenti, docenti, psicologi e specialisti

printDi :: 21 aprile 2021 20:43
locandina Dislessia ti ascolto

locandina Dislessia ti ascolto

(AGR) Presentato un innovativo percorso riabilitativo per 50 bambini tra gli 8 e i 12 anni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), con difficoltà nella lettura, nel calcolo e nella scrittura che prevede attività individuali e in piccoli gruppi oltre al coinvolgimento delle famiglie.  Al momento hanno terminato l’iter 40 bambini. Gli altri dieci saranno inseriti nel progetto dalla metà di giugno.

Si tratta di “Dislessia ti Ascolto”, progetto messo a punto dal Lions Club Padova – San Pelagio e dal Centro Medico di Foniatria di Padova e presentato stamattina in Comune. All’incontro è intervenuta Cristina Piva, assessore alle Politiche Educative e Scolastiche insieme a una delegazione di rappresentanti del sodalizio patavino e della struttura sanitaria che da oltre mezzo secolo svolge attività di prevenzione, diagnosi e riabilitazione delle patologie otorinolaringoiatriche, neuro-cognitive e neuromotorie.

 
L’idea del progetto è nata nella primavera del 2019 dal Lions Club San Pelagio di Padova che intendeva rispondere così a un bisogno diffuso sul territorio. Grazie a un contributo di un finanziatore privato, è stata avviata una collaborazione con il Centro di Foniatria ed è stato messo a punto un progetto “pilota” di riabilitazione e un training metacognitivo di studio.

I DSA

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono espressione di un disordine del neuro-sviluppo di origine genetica che riguarda il 3-5% della popolazione scolastica. “Sono problematiche molto diffuse – spiega il professor Giuseppe Cossu, direttore dell’Unità di Neuroriabilitazione Cognitiva del Bambino del Centro Medico di Foniatria e responsabile del Progetto DSA - e la loro precoce individuazione è essenziale per individuare la strada migliore da intraprendere. I bambini con DSA presentano un livello intellettivo adeguato all’età e non sono affetti da disturbi sensoriali o motori, ma hanno bisogno di supporto specialistico per imparare a gestire una disabilità che rischia di trasformarsi in svantaggio esistenziale permanente con ripercussioni sul piano dei risultati scolastici, ma anche su quello relazionale e psicologico”.

Più nel dettaglio, la dislessia evolutiva è uno dei quattro disturbi specifici dell’apprendimento e riguarda la difficoltà di leggere in maniera fluente e corretta con importanti ricadute sulla capacità di comprensione di ciò che viene letto. La disortografia e la disgrafia evolutiva si riferiscono invece alla difficoltà di scrivere in maniera corretta, rispettivamente, dal punto di vista ortografico e grafico. Infine, la discalculia evolutiva riguarda l’abilità di eseguire calcoli e/o di effettuare elaborazioni nell’ambito del sistema dei numeri.

La diagnosi

La diagnosi di DSA prevede un iter clinico di valutazione molto articolato e può essere effettuata a partire dalla II classe della scuola primaria (per la discalculia a partire dalla classe III). Nonostante ciò è possibile e necessario identificare i primi segni di queste difficoltà già durante il primo anno di scuola primaria ed è molto importante che il trattamento sia avviato quanto prima al fine di ridurre l’entità del deficit e le ricadute che possono verificarsi sull’apprendimento curriculare.

  “Ogni bambino inserito nel progetto – aggiunge il professor Cossu - ha svolto presso il Centro Medico di Foniatria un’approfondita valutazione neuro-cognitiva e delle competenze linguistiche, ortografiche e del calcolo. Poi ha effettuato 20 sedute di trattamento con cadenza bisettimanale per la durata complessiva di un trimestre circa, basate su un programma personalizzato con l’obiettivo di modificare la storia naturale del disturbo attenuandone l’espressività e riducendo i fattori di rischio secondari. Sono state proposte anche formule compensative per consentire di superare le problematiche causate dal deficit mediante l’adozione di strumenti alternativi, come, ad esempio, alcuni software”.

I risultati

Indipendentemente dalle loro difficoltà di partenza e dal training personalizzato, i piccoli hanno percepito un miglioramento delle loro competenze e del loro senso di auto-efficacia. “I bambini – sottolinea Silvia Gerola, logopedista, coordinatrice del progetto e referente DSA Regione Veneto per il Centro Medico di Foniatria - dicono che consiglierebbero a tutti questo percorso perché la cosa di cui si sentono davvero arricchiti è la capacità di affrontare le loro difficoltà anziché odiarle. Con alcuni ‘trucchetti’, come li chiamano loro, ovvero con strategie metacognitive, sono riusciti a capire, ad affrontare e anche a farsi piacere l’italiano e la matematica che prima tanto odiavano”. Al termine delle sedute di training individuale i ragazzi hanno effettuato, a cadenza settimanale, 10 sedute in piccolo gruppo volte al potenziamento del metodo di studio. “Tutti hanno trovato grande beneficio – conclude - perché il percorso ha consentito di sentirsi meno soli nelle loro difficoltà, più competenti e utili aiutandosi a vicenda e autonomi nello svolgimento dei compiti. Dipendere meno dai genitori e sentirsi efficaci nelle attività didattiche è stata per loro una grande conquista”.

Al termine di ogni singola seduta i genitori venivano informati dell’argomento affrontato e venivano indicate le strategie operative per supportare i ragazzi. Sono state importanti occasioni d’incontro tra famiglie che, per la prima volta, hanno potuto condividere, confrontarsi, sentirsi capite e supportate nelle difficoltà dei loro ragazzi, ha ricordato la logopedista Lucia Viola.

Durante il semestre di attività è stato effettuato un colloquio congiunto servizi-scuola-famiglia per fornire anche agli insegnanti gli strumenti per la comprensione del disturbo e garantire allo studente con DSA le stesse possibilità di apprendimento dei compagni. I dati raccolti saranno oggetto di una pubblicazione scientifica.

Un webinar di approfondimento

L’8 maggio, alle ore 10, è in programma un webinar dal titolo “Dislessia ti Ascolto”, rivolto a famiglie, studenti, docenti, psicologi, specialisti che si può seguire gratuitamente a questo link: https://bit.ly/3rUxq4Z. Gli esperti tratteranno i meccanismi neuro-funzionali, la riabilitazione, la consapevolezza e la meta-cognizione nella dislessia e il ruolo della collaborazione tra Servizi, famiglie e Scuola nell’aiuto al bambino con dislessia.

Photo gallery

da sx, Sabina Tognon, ideatrice e referente Lions per il progetto, Nicola Cauduro, tesoriere, Giuseppe Cossu, direttore dell'Unità di Neuroriabilitazione Cognitiva del Bambino, Cristina Piva, assessor
Prof. Cossu

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