Ostia, stagione balneare tra le "nebbie" del coronavirus
Il C.B.Ostia ha chiesto al Prefetto il via libera per andare sulle spiagge ed iniziare la sistemazione dei servizi balneari. Serve però conoscere le future modalità della stagione, le nuove possibili regole e sopratutto la data di un possibile inizio


Una spiaggia affollata d'estate
(AGR) Il mare resta lontano, dal lungomare di Ostia dista solo pochi metri, ma su quelle spiagge non si può andare. La stagione estiva è addirittura rimandata a data da destinarsi, assunzioni stagionali sempre più a rischio. Sul litorale romano c’è grande attesa per la fase 2, quella che dovrebbe sancire la “ripartenza” e soprattutto fornire date certe per tornare in spiaggia. Sarà la politica a decidere, ma i tecnici dell’Istituto Superiore della Sanità non danno grandi speranze, tutto è ancora avvolto dalla nebbia dell’incertezza,l dalla mancata conoscenza della forza e delle capacità di adattamento del virus, che ogni giorno scopriamo più pericoloso.
In Romagna sono partiti gli interventi di re-styling delle spiagge, un’operazione che ad Ostia e Fregene abitualmente partiva ai primi di marzo per preparare tutto entro il primo maggio, data ufficiale di partenza della stagione. Stavolta, invece, tutto fermo in ottemperanza alle disposizioni del Governo. Il C.B.O. ha inviato una richiesta specifica al Prefetto di Roma per ricevere il via libera anche sul litorale romano, la risposta tarda ad arrivare ed al contempo ci sono altri nodi da sciogliere prima di avviare una serie di interventi per la ripartenza della stagione. “Stiamo aspettando una risposta – ammette Franco Petrini, concessionario Nuova Pineta e rappresentante Sib Lazio – ma abbiamo bisogno prima di tutto di capire quando potremo aprire in tutta sicurezza. Possiamo assumere personale ed iniziare il re-styling ma dobbiamo sapere quando e come potremo aprire. Se si parte oggi, dobbiamo aprire almeno entro giugno. Se il via libera arriva per luglio le assunzioni le faccio per maggio e così via, sono queste le difficoltà, per il resto le idee le abbiamo ed ognuno di noi sa già come muoversi. Tocca aspettare e verificare la variabile coronavirus”.
“Box in plexiglas non sembra una soluzione idonea per le spiagge, almeno per il litorale romano- continua Petrini – Immaginate di stare sotto il sole in box plastificati per alcune ore….senza circolazione di vento. Immaginate quando c’è il vento forte e quello che potrebbe accadere. Di sicuro sarà necessaria una perimetrazione per far rispettare il distanziamento sociale, saranno necessari almeno tre turni nelle tavole calde, il servizio bar sotto gli ombrelloni per impedire l’affollamento. Ma ripeto, parlarne adesso è prematuro, aspettiamo di conoscere futuro”.