Lazio, denuncia FIMMG: mancano i medici di famiglia ma non si fanno bandi per assumerli, Regione in ritardo
300mila cittadini romani sono senza medico di famiglia e a livello regionale ben 500mila .I cittadini sono costretti a scegliere il medico a chilometri di distanza dalla loro abitazione. Viene così negato il diritto di scelta cancellando la prossimità, tratti essenziali della medicina territoriale.


(AGR) Solo a a Roma mancano 300 medici di famiglia e ogni giorno ci sono nuovi pensionamenti , nel Lazio il numero sale a 500. All’origine, la scelta regionale di non pubblicare le delibere con l'indicazione delle zone carenti, l’ultima risale ad agosto 2024 e per la Capitale indicava solo cinque posti, da allora più nulla.
La denuncia oggi all’ apertura al Congresso dei medici di medicina generale della Fimmg di Roma e del Lazio e della Scuola di formazione in medicina di famiglia in corso fino a domenica 25 maggio presso la struttura TH Roma Carpegna Palace Hotel in via Aurelia 481.
La carenza di medici è una stima basata su dati concreti e segnalazioni che arrivano dai Municipi romani: mancano nei quartieri di Dragona, Trullo, Torrenova, Tor Bella Monaca, Torre Angela. Stessa situazione si sta verificando in modo anche più drammatico nei comuni della provincia romana e nei territori delle cinque province del Lazio. E’ un caos che lede il diritto alla salute dei cittadini.
La definizione delle zone carenti è atto fondamentale e trasparente per affidare gli incarichi ai giovani medici che ne hanno diritto in base ai punteggi. Quella attuale è una situazione ai limiti della legalità. Le Aziende sanitarie sono costrette dalla Regione ad interventi tampone magari dando incarichi temporanei a medici in pensione o autorizzando altri ad avere più pazienti di quelli consentiti dalle leggi in vigore facendo diventare una possibilità contemplata per affrontare emergenze di breve periodo, la norma ordinaria.
I rapporti con la Regione Lazio non sono mai stati a livelli così bassi - ma prima di tutto arriva la tutela dei diritti dei giovani medici e dei nostri pazienti e del loro diritto alla libera scelta del medico di famiglia e del pediatra per i loro figli . Rinnoviamo l’appello ai vertici regionali di avviare al piu presto le trattative per siglare l’accordo integrativo previsto dal contratto nazionale che risolverebbe molti di questi problemi, invece di perdere tempo in battaglie ideologiche sulla dipendenza . In molte regioni l'accordo è gia’ stato varato e questi problemi avviati a soluzione. Non c’è più tempo da perdere”.
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