Greenpeace su decreto omnibus: 'furto di referendum, un potere arrogante'

Attivisti in Gigantesco Bidone
Il comma 8 della nuova legge, in particolar modo, prevede che il piano di “strategia energetica nazionale” divenga un atto amministrativo del premier, per il quale le Camere saranno semplicemente “sentite”. Secondo Greenpeace si tratta di un ulteriore abnorme accentramento di potere nelle mani del capo del governo, una pura deriva autoritaria che, nel caso di Berlusconi, non fa che riproporre l’energia nucleare (per ammissione dello stesso premier) all’indomani del 12 e 13 giugno.
«Siamo certi che il giudizio della Corte di Cassazione chiarirà che quella della maggioranza è una manovra ingannevole, e che verrà ristabilito il diritto degli italiani a esprimere un “no” definitivo, con il prossimo appuntamento referendario, a una energia pericolosa, sporca e costosa che non risolve i problemi energetici del Paese» - conclude Onufrio.
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