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Greenpeace su decreto omnibus: 'furto di referendum, un potere arrogante'

print25 maggio 2011 21:15
Attivisti in Gigantesco Bidone

Attivisti in Gigantesco Bidone

(AGR) - ROMA, L’approvazione del decreto Omnibus, blindato dalla fiducia apposta da un governo timoroso e sbandato, è l’ultimo disperato tentativo di impedire ai cittadini di esprimere ciò che largamente pensano, sentono, vogliono: mai più nucleare in Italia! Greenpeace Italia ritiene che il voto parlamentare di oggi segni una pagina inquietante nella storia della democrazia nazionale. Ma ritiene anche che la partita referendaria sull’atomo sia tutt’altro che chiusa.«Quello che si è consumato oggi è un vero e proprio furto di referendum, messo in campo da un potere politico arrogante - dichiara Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia - Per ora si tratta di un tentato furto, però: perché il testo approvato oggi tiene largamente in vita i piani nucleari del governo».

Il comma 8 della nuova legge, in particolar modo, prevede che il piano di “strategia energetica nazionale” divenga un atto amministrativo del premier, per il quale le Camere saranno semplicemente “sentite”. Secondo Greenpeace si tratta di un ulteriore abnorme accentramento di potere nelle mani del capo del governo, una pura deriva autoritaria che, nel caso di Berlusconi, non fa che riproporre l’energia nucleare (per ammissione dello stesso premier) all’indomani del 12 e 13 giugno.

«Siamo certi che il giudizio della Corte di Cassazione chiarirà che quella della maggioranza è una manovra ingannevole, e che verrà ristabilito il diritto degli italiani a esprimere un “no” definitivo, con il prossimo appuntamento referendario, a una energia pericolosa, sporca e costosa che non risolve i problemi energetici del Paese» - conclude Onufrio.

Contatti:

Ufficio stampa Greenpeace, 06.68136061 int. 239 – 146 – 211 – 102

Cecilia Preite Martinez, ufficio stampa, 348.3988615>

Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, 340.6404056>

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