TEMPI STRETTI PER APPLICARE LA LEGGE 150 del 2000

"Mi sembra molto importante l'assemblea nazionale che si e' svolta a Roma - commenta il segretario generale Fnsi Paolo Serventi Longhi -, nel Palazzo della Provincia di Roma.
C'e' stata una partecipazione mai raccolta prima, con oltre duecento giornalisti da tutta Italia, ed e' stato importante essersi confrontati con il Ministero della Funzione Pubblica, per cui era presente il direttore generale delle relazioni sindacali, Antonio Naddeo". Ma all'assemblea, tra gli altri, erano presenti anche il professor Franco Caringi, ordinario di diritto del lavoro all'Universita' di Bologna e rappresentanti di Cgil,Cisl, Uil.
"Abbiamo confermato la nostra determinazione ad ottenere il completamento dell'applicazione della legge 150 del 2000 -aggiunge Serventi - che prevede l'istituzione di uffici stampa in tutte le amministrazioni, e il relativo contratto diriferimento. Siamo consapevoli che si tratta di una contrattualita' di tipo pubblicistico e la stessa legge 150 prevede una speciale area di contrattazione per i giornalisti degli uffici stampa. Ma non comprendiamo le resistenze dell'Aran e del Ministero della Funzione pubblica che pur aveva emesso degli atti di indirizzo molto chiari in materia. Il rappresentante del ministero ci ha informati che il Ministro Mazzella ha annunciato una iniziativa presso l'Aran per sollecitare l'apertura del tavolo negoziale".
Caldo il clima tra i sindacati: "E' evidente che il confronto e' stato molto serrato con i colleghi di Cgil, Cisl e Uil - aggiunge il segretario Fnsi - rispetto ad una legislazione sulle regole della contrattazione nel pubblico impiego che prevede che gli accordi quadro vengano definiti solo dalle confederazioni sindacali dei lavoratori. Noi rivendichiamo una presenza al tavolo della Fnsi in quanto organizzazione unica in rappresentanza dei giornalisti e su questo anche il professor Caringi ci ha dato ragione. Insomma c'e' un dialogo aperto e remmo riuscire a sbloccare questi problemi".
"E' chiaro che se l'Aran e il Ministero non ci daranno risposte in tempi rapidi - aggiunge Serventi - visto anche che sono trascorsi quattro anni dal varo della legge, bisognera' prevedere delle contromosse tra cui la mobilitazione, lo sciopero e il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato per ottenere in sede giudiziaria l'applicazione della legge che prevede appunto il contratto. Ma preferiremmo che la soluzione negoziale si faccia strada, anche se i tempi sono stretti, del resto - conclude Serventi - mi sembra molto forte la determinazione di tutti ad arrivare al contratto".