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“Come eravamo” all’Idroscalo di Ostia, mostra fotografica ed arti figurative

Promossa dall’associazione Tor San Michele Ostium, la manifestazione si svolgerà il 9 e 10 settembre in via dell’Idroscalo 344. “L’Idroscalo – racconta Sergio Leoni, organizzatore della kermesse – non è solo degrado come vogliono far credere, ma è un luogo del cuore, unico nelle sue caratteristiche”

printDi :: 07 settembre 2023 00:08
Come eravamo locandina evento

Come eravamo locandina evento

(AGR) Avere cento anni e non dimostrarli….ed allora, rivedere “Come eravamo” all’Idroscalo di Ostia è un viaggio in un passato prossimo glorioso, dimenticato ed ancora tutto da scoprire, anzi da riscoprire. La manifestazione evento “Come eravamo”, una sorta di miscellanea delle arti figurative, che ha anche una sezione dedicata ai libri, propone una raccolta di foto uniche dei primi anni del ‘900, cartoline, francobolli, quadri, oggetti vintage, cinema e tanto altro, espressione e ricordi di un tempo che fu...ma ancora vivo nella memoria.

Promossa dall’associazione Tor San Michele Ostium, si svolgerà il 9 e 10 settembre in via dell’Idroscalo 344. “L’Idroscalo – racconta Sergio Leoni, organizzatore della kermesse – non è solo degrado come vogliono far credere, ma è un luogo del cuore, unico nelle sue caratteristiche, tra onde di dieci metri che si infrangono sulla scogliera e tramonti rosso fuoco sul mare azzurro. Poi c’è il romantico silenzio del fiume che scorre verso il mare, l’abbraccio delle acque dal sapore mistico, sensazioni che si possono provare solo qui, le stesse che provarono Gigetto, Mastro Richetto, Er Pizzarda e Zii Gaetano quando a bordo di “battana” da Testaccio arrivarono fino qui, alla foce”.

 
Il primo aeroporto di Roma fu realizzato all’Idroscalo nel 1922 ma era troppo esposto alle mareggiate e venne gravemente danneggiato. Nel 1933, quando l’aeronautica civile iniziava a muovere i primi passi nel mondo, nacque un secondo aeroporto, realizzato stavolta sul fiume e protetto dal mare. Restò in funzione per una decina di anni, avviando con gli idrovolanti i primi collegamenti mondiali con Africa, Europa ed America. Le strutture portuali nel dopoguerra diventarono i cantieri navali “Canados”.

Il cinema non poteva non accorgersi dell’Idroscalo, oltre cento pellicole sono state girate in questi luoghi, divenuti quasi subito meta preferita per le ambientazioni esterne di pellicole come 8 e mezzo, di Fellini, od il “Tassinaro” con Alberto Sordi e Nino Manfredi. Una storia infinita ed ora l’Idroscalo vuole riscoprire la sua anima e lo fa con una mostra in cui riunisce tutte le arti grafiche: foto, cartoline, francobolli, quadri, oggetti vintage, cinema e tanto altro, obiettivo: rivedere e sopratutto evidenziare “Come eravamo”.

Un luogo del cuore, dicevamo, con una chiesetta costruita dai suoi abitanti, incastonata tra le casupole bianche, le strade non asfaltate, il rumore del mare e l’odore del fiume. Una comunità aperta, dove è venuta a pregare e ad aiutare anche Madre Teresa di Calcutta. “La vidi arrivare a piedi scalzi. Gli chiesi perché non indossasse i sandali che aveva in mano e lei candida: per non consumare le suole. C’erano qui all’Idroscalo tre suore del suo ordine che si davano da fare con i bambini, li seguivano, li facevano studiare. Madre Teresa è tornata altre due volte”

“Come eravamo” vuole ricordare e far rivivere un Idroscalo in cerca di riscatto e valorizzazione, il primo passo, infatti, è partire proprio dalle origini, dalle tradizioni di questo borghetto fiumarolo

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