Valeria Valeri e Paolo Ferrari protagonisti
(AGR) “Gin game” di Oburn, è una delle commedie più rappresentate ed in questa versione che vede la regia di Francesco Macedonio, si apprezza soprattutto l’interpretazione “asciutta” dei due protagonisti: Valeria Valeri e Paolo Ferrari. Che sono bravi è inutile sottolinearlo. Quello che emerge è il modo naturale con il quale si propongo al pubblico ma che nasconde esperienza, ralento, studio e grande passione. La coppia Velri-Ferrari aveva già interpretato 20 anni fa questo testo e più volte i due attori hanno avuto modo di recitare assieme. Il grande feeling tra i due è complice della riuscita di questo spettacolo dai grandi significati.Il tema della solitudine è quello princiapale. Fonsia e Weller si incontrano in una casa di riposo dove sono finiti mal volentieri. E, d’altra parte come non capirli? Lui è a suo dire un campione di Gin, un gioco delle carte con il quale convive da sempre. Lei, sprovveduta si lascia trascinare nel gioco nel quale finisce per superare il maestro. E, a mano a mano che la commedia va avanti, emergono i due caratteri, le loro vicende personali, il bagaglio che ognuno porta dentro di sé. È la partita della vita quella che si tiene sul palcoscenico.Non mancano i momenti di frizione tra i due ben sottolineati nel finale dal temporale che fuori irrompe con tuoni e lampi. Come afferma il regista “ D. L. Coburn ha scritto una commedia garbata, giocata con maestria su vari stati d’animo, sorretta da un sicuro mestiere, pervasa da una comicità esilarante, che solo due grandi attori, esperti del “gioco” del teatro possono portare alla ribalta scoprendone tutte le sfumature. In essa possiamo trovare qualcosa di noi stessi, delle nostre fissazioni e manie, delle nostre imperfezioni, dei nostri vizi, che ci rendono difficile il rapporto con gli altri, che mettono in rilievo tutto ciò che di negativo si cela in noi. Forse saper perdere con dignità è la più grande vittoria”.