''Miseria e nobiltà''
(AGR) Un classico della drammaturgia napoletana, una commedia che non ha eguali e che resta immortalata anche per la storica rappresentazione cinematografica del grande Totò. Una produzione del Teatro Nino Manfredi, una compagnia della quale fanno parte, tra gli altri, Paolo Perinelli e Stefano Lopez. La regia è del direttore artistico del Manfredi: Felice Della Corte che è peraltro tra i protagonisti in scena. “Miseria e Nobiltà” è tra i capolavori di Eduardo Scarpetta, una commedia allegra, divertente, che raggiunse la sua completa notorietà grazie appunto al film di Mario Monicelli nel 1954, che vide la straordinaria partecipazione di Totò.I temi trattati nel testo, fanno di quest' opera, una elegante riflessione su due contrapposti ceti sociali, l'amara miseria e la grottesca nobiltà. È stato detto che il primo atto è degno della firma di Molière, e addirittura Benedetto Croce dedicò un saggio a questa piece. La vicenda, ambientata nella Napoli di fine ‘800, narra la storia di Felice Sciosciammocca, un povero popolano di Napoli, che condivide la sua casa con la famiglia dell'amico Pasquale, anch'essi poveri in canna ma d'improvviso si ritrovano tutti ad interpretare degli improbabili nobili alquanto buffi... e poi ci sono le vicende del marchesino Eugenio innamorato pazzo della ballerina Gemma. Insomma, una meravigliosa commedia ricca di gag e tanta comicità, in un allestimento originale di Della Corte.
, una compagnia della quale fanno parte, tra gli altri, Paolo Perinelli e Stefano Lopez. La regia è del direttore artistico del Manfredi: Felice Della Corte che è peraltro tra i protagonisti in scena.
“Miseria e Nobiltà” è tra i capolavori di Eduardo Scarpetta, una commedia allegra, divertente, che raggiunse la sua completa notorietà grazie appunto al film di Mario Monicelli nel 1954, che vide la straordinaria partecipazione di Totò. I temi trattati nel testo, fanno di quest' opera, una elegante riflessione su due contrapposti ceti sociali, l'amara miseria e la grottesca nobiltà. È stato detto che il primo atto è degno della firma di Molière, e addirittura Benedetto Croce dedicò un saggio a questa piece.
La vicenda, ambientata nella Napoli di fine ‘800, narra la storia di Felice Sciosciammocca, un povero popolano di Napoli, che condivide la sua casa con la famiglia dell'amico Pasquale, anch'essi poveri in canna ma d'improvviso si ritrovano tutti ad interpretare degli improbabili nobili alquanto buffi... e poi ci sono le vicende del marchesino Eugenio innamorato pazzo della ballerina Gemma. Insomma, una meravigliosa commedia ricca di gag e tanta comicità, in un allestimento originale di Della Corte.