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Minchia signor… tenente

print30 novembre 2009 18:53
(AGR) Lo spunto è quello dato dalla canzone che Giorgio Faletti presentò in un festival di Sanremo di qualche anno fa. Solo uno spunto però, perché Antonio Grosso, autore e interprete e Nicola Pistoia, regista, con “Minchia… signor tenente”, offrono uno spaccato della società che racconta degli “eroi minori”, in questo caso i carabinieri che ogni giorno operano e non fanno notizia.
Lo spettacolo è un chiaro omaggio “a tutte le vittime della mafia e a coloro che contribuiscono alla tutela della legalità”. E allora ecco che un giovane autore e attore come Antonio Grosso, fornisce una espressione forte che molto improbabilmente un militare potrà mai rivolgere a un suo superiore, nasce dal racconto di scene quotidiane all’interno di una stazione di Carabinieri di un piccolo paese dove non succede mai nulla, ma racconta molto di più. Della condizione della piccola quotidianità, di una intera regione, di una intera Nazione.
La compagnia di “Minchia signor tenente”, da martedì 1 a domenica 6 dicembre al Teatro Nino Manfredi, è composta da otto giovani, bravissimi attori. Giovani come l’autore che affronta senza mezzi termini un argomento così spinoso e così drammatico come la Mafia.
La regia affidata a Nicola Pistoia contribuisce con ironia e sensibilità a far arrivare lo spettacolo dritto al cuore del pubblico. Lo spettatore riflette su quanto accade sul palcoscenico riflesso di quanto accade nella vita.

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