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Fiumicino, mozione contro ogni discriminazione per orientamento sessuale

Al via una campagna comunicativa e socio-culturale volta a contrastare i fenomeni del sessismo, dell’omofobia, della bifobia, della lesbofobia e della transfobia. Per sensibilizzare l'opinione pubblica verso la cultura delle differenze.

printDi :: 02 ottobre 2020 15:53
violenza donne sessismo

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(AGR) "Il consiglio comunale ha appena approvato la mozione di cui sono la prima firmataria che impegna il sindaco a predisporre una campagna comunicativa e socio culturale per contrastare i fenomeni del sessismo, dell’omofobia, della bifobia, della lesbofobia e della transfobia; ad adottare tutte le iniziative coinvolgendo anche le associazioni e gli organismi di settore, destinate a sensibilizzate l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna di atteggiamenti sessisti, omofobici e transfobici. Inoltre impegniamo il sindaco e la giunta a sollecitare Parlamento e Governo a fare presto, approvando una legge seria ed efficace". Lo dichiara Paola Magionesi (Pd).

La mozione è firmata da tutto il gruppo Pd e dai gruppi Lista Civica Zingaretti, Demos e M5S.

 
"Come componenti alla Re.a.dy, la rete degli enti pubblici impegnati su questo fronte - aggiunge l'assessora alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmi - abbiamo aderito all'azione lanciata ieri alla Camera dalla Rete stessa che invita le amministrazioni locali a sostenere il disegno di legge Zan e a promuovere iniziative contro le discriminazioni basate sull'identità di genere e l'orientamento sessuale". "L'ordine del giorno votato oggi va in questa direzione - prosegue Anselmi - e si unisce a quelli già approvati in comuni come Milano, Torino, Bari, Bologna, Modena, Palermo e moltissime altre ancora". "La discussione appena iniziata alla Camera sulla legge Zan, che riprenderà il prossimo 20 ottobre - aggiunge Magionesi - ha bisogno di tutto il supporto che la società civile e le amministrazioni possono offrire".

"Le cronache ci restituiscono ogni giorno denunce di atti di violenza o discriminazione contro le persone lgbt+ e contro le donne - prosegue Magionesi -. Secondo l’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali in Italia il 62% delle persone lgbt+ evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi".

"E' ora che lo Stato tuteli queste persone e si occupi di promuovere una cultura inclusiva e accogliente verso tutte e tutti - conclude la consigliera -. Chi si oppone a questa legge sbandierando presunte censure alla libertà di pensiero e di parola, in realtà vuole solo tutelare il diritto a discriminare, che in uno stato civile non è e non può essere un garantito".

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