Roma, la formula degli "alberghi diffusi", due strutture ricettive gestite da una stessa reception, giro di vite del Questore
Posti letto aumentati a dismisura ed attività accorpate e gestite in modalità “2 in 1” dalla stessa reception. È l’espediente degli “alberghi diffusi” utilizzato dai gestori della Capitale per massimizzare i profitti nella grande affluenza di pellegrini e turisti.Disposta la cessazione dell'attività


Polizia ordinanza del Questore
(AGR) Un’ulteriore spia dell’abusivismo alberghiero si è accesa, questa volta, a due passi da piazza Vittorio.Quando gli agenti del Commissariato Esquilino hanno fatto accesso alla struttura ricettiva verso la quale erano stati orientati i controlli, hanno riscontrato una combinazione di irregolarità studiate per centralizzare la gestione di tue attività, di fatto distinte, ma funzionanti come un unico albergo privo di autorizzazione.
Check-in e check-out presi in carico nella stessa reception ed alimentazione del portale “Alloggiati Web” tramite un’unica utenza: tutto era amministrato dal titolare insieme al personale preposto alla gestione dei transiti e delle comunicazioni alla Questura degli ospiti in ingresso nella struttura.
Il provvedimento si inserisce nell’ambito della strategia messa in campo dall’inizio dell’anno giubilare e che mira a contrastare le sempre più numerose irregolarità registrate dalla Polizia di Stato nel settore ricettivo, in un momento storico denso di turismo anche in vista dell’imminente messa di inizio pontificato di Papa Leone XIV e del costante afflusso di pellegrini presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, che ospita le spoglie di Papa Francesco.