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Roma, "truffa dello specchietto" preso il Re del raggiro, aveva simulato l'ennesimo incidente

L'uomo dopo l'urto con un auto si è avvicinato al conducente con tono minaccioso pretendendo un risarcimento immediato in contanti per “chiudere la questione” senza coinvolgere l’assicurazione. Gli agenti sono intervenuti mentre il truffatore stava per ricevere i soldi dalla vittima

printDi :: 08 novembre 2025 16:39
Polizia truffa specchietto

Polizia truffa specchietto

(AGR) Era un vero e proprio “professionista del raggiro”, specializzato nella famigerata truffa dello specchietto, ma questa volta la Polizia di Stato ha calato il sipario su di lui smascherandolo in diretta.Sono stati gli agenti del Commissariato Colombo a coglierlo in flagrante proprio mentre stava per incassare l’ennesimo bottino.

L’uomo, un romano con numerosi precedenti per truffa e reati contro il patrimonio, aveva appena messo in scena la solita farsa in zona Ostiense: a bordo del suo scooter, aveva simulato un piccolo urto contro un’auto, accompagnato da un rumore secco e dalla pantomima dello “specchietto rotto”. Poi, è andato in scena il copione di sempre: si avvicina al conducente con tono minaccioso e pretende un risarcimento immediato in contanti per “chiudere la questione” senza coinvolgere l’assicurazione.

 
Questa volta, però, la truffa è durata solo pochi istanti. Gli agenti, che lo seguivano da tempo, sono intervenuti proprio mentre il malvivente stava per ricevere i soldi dalla vittima, smascherandolo sul fatto.

Al momento del fermo, aveva indosso ancora 140 euro in contanti - pari alla somma che il suo “debitore” si era visto costretto a prelevare da un Istituto di credito - ed un rotolo di carta abrasiva, lo stesso utilizzato poco prima per simulare il rumore dell’impatto tra i veicoli.

Condotto negli uffici del Commissariato, l’uomo è stato riconosciuto come uno dei più noti “specialisti” del settore, peraltro da poco “ritornato in libertà” dopo aver scontato in carcere la pena a lui inflitta per reati della stessa natura.

Per lui si sono aperte nuovamente le porte del carcere di Rebibbia dove l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato.

Si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, per l’indagato vige il principio di presunzione di non colpevolezza fino ad un accertamento definito con sentenza irrevocabile di condanna.Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito

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