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Rapina a Piazza Trilussa: giovane aggredito per una catenina d’oro, arrestato uno dei complici

Un tunisino di 23 anni fermato dalla Polizia di Stato grazie alle immagini di videosorveglianza e alla descrizione della vittima

printDi :: 09 agosto 2025 17:12
Giovane aggredito e derubato della catenina d’oro a Piazza Trilussa

Giovane aggredito e derubato della catenina d’oro a Piazza Trilussa

(AGR) Una rapina violenta a Piazza Trilussa ha scosso la tranquilla serata di un gruppo di ragazzi, vittime di un’aggressione a scopo di furto. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, quattro complici hanno scelto la loro vittima tra un gruppetto di giovani che si intrattenevano nel cuore di Roma.

Avvicinati con una scusa, mentre uno di loro distraeva il gruppo, tre rapinatori hanno accerchiato il giovane, spingendolo a terra per strappargli una preziosa catenina d’oro dal collo. Fallito il primo tentativo, hanno tentato di sottrarre anche il marsupio, ma la vittima è riuscita a divincolarsi e a scappare.

 
Non ancora soddisfatti, i malviventi lo hanno inseguito, colpendolo con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo infine a ottenere il bottino e a fuggire.

Le indagini della Polizia di Stato, partite dalla denuncia dettagliata del giovane e supportate dalle immagini di videosorveglianza installate in Piazza Trilussa, hanno permesso di identificare uno dei presunti responsabili: un tunisino di 23 anni, fermato una settimana dopo dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre camminava indisturbato su Ponte Sisto.

L’uomo è stato riconosciuto sia per il volto sia per l’abbigliamento corrispondente a quello ripreso dai video. È scattato immediatamente il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Le ricerche per individuare gli altri complici proseguono senza sosta.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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