Greenpeace:Italia, Francia e Monaco Responsabili dell'agonia di Delfini

Contrariamente a quanto riferito alla stampa da personale dell’ARPAT (Agenzia Regionale Per l’Ambiente della Toscana) l’inquinamento dell’Alto Tirreno e del Mar Ligure è notevole. In una relazione tecnica elaborata dall’ISPRA (1) si afferma infatti che «La presenza di sostanze tra cui DDT, di IPA, PCB è stata dimostrata essere massiccia in esemplari di stenelle free-ranging dell’area del santuario se paragonata ad altre zone del Mediterraneo»”.
Inoltre,l’Italia ha appena avviato proprio nel Santuario dei cetacei, area marina ‘protetta’, la costruzione della prima Area Marina Industriale: il rigassificatore offshore di Livorno/Pisa. «La morte dei cetacei, con esemplari spiaggiati a Livorno, è solo una coincidenza? E l’ARPAT che cosa ha avuto da dire sulla costruzione del rigassificatore in piena area marina protetta?» chiede Monti.
L’ignoranza e l’indifferenza rispetto alle sorti del Santuario continuano: al momento non c’è alcuna traccia del Segretariato del Santuario. Non è un caso se i cetacei muoiono o abbandonano il Santuario: una spedizione di Greenpeace nel 2008 ha stimato un dimezzamento del popolamento di stenelle (rispetto al 1989-90) ed ha trovato solo un quarto delle balenottere attese. Nel 2009 il Prof. Wurtz dell’Università di Genova ha sostenuto una diminuzione dell’ordine del 90% delle balenottere.
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