Roma, retata della Polizia a Tor Bella Monaca e sulla Casilina, dieci arresti tra pusher e vedette
I clienti arrivati nella piazza di spaccio, venivano intercettati da una vedetta che, dopo aver verificato che non ci fossero poliziotti, li indirizzava verso lo spacciatore nascosto. L'ingegnoso sistema è stato individuato dai poliziotti che in due operazioni hanno fermato 5 persone.

Polizia droga e soldi sequestrati
(AGR) Ancora 10 pusher sono finiti in manette in una serie di operazioni condotte dalla Polizia di Stato lungo il vialone di Tor Bella Monaca e sull’asse della Casilina, dove gli i Falchi della Squadra Mobile hanno documentato un ingegnoso sistema di sorveglianza, fatto di sentinelle e postazioni fittizie create per depistare le Forze dell’ordine.
Lo schema, consolidato e ben rodato, prevedeva un percorso a ostacoli per i clienti: arrivati nella piazza di spaccio, venivano intercettati da una vedetta che, dopo aver verificato che non ci fossero poliziotti in borghese, li indirizzava verso lo spacciatore nascosto. In alcuni casi era previsto persino un passaggio intermedio con una seconda sentinella, per garantire massima sicurezza ai pusher.
Altri due arresti sono scattati a Ponte di Nona, dove due neo-maggiorenni di origine marocchina sono stati sorpresi mentre si alternavano nei ruoli di vedetta e spacciatore lungo via Capitini. Quando gli agenti sono intervenuti, i due avevano con sé oltre 20 grammi di cocaina
Due donne sono state invece arrestate nel quartiere Finocchio, sempre lungo l’asse della Casilina. Sottoposte ad un controllo a bordo del loro minisuv, nascondevano negli stivali e sotto la tappezzeria dell’auto una decina di grammi di cocaina.Chiude la serie di interventi l’arresto di un cinquantenne che, nonostante fosse sottoposto all’obbligo di permanenza notturna in casa, custodiva nella propria abitazione 11 panetti di hashish da un etto ciascuno.
Tutte le persone arrestate dalla Polizia di Stato, dopo gli atti di rito, sono state poste a disposizione della Magistratura che, per ogni singolo caso, ha convalidato l’operato degli agenti.
I risultati si inseriscono in un più ampio dispositivo di contrasto messo in campo dalla Questura di Roma nelle periferie della Capitale.Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, per gli indagati vige il principio di non colpevolezza fino ad un accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
















