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Una Roma deconcentrata pareggia ma rischia grosso contro un brillante Lecce

Lecce-Roma 0-0

printDi :: 02 aprile 2024 21:29
Lecce-Roma 0-0

Lecce-Roma 0-0

(AGR) Partita buona più che altro per almanacchi, annali e statistiche di calcio perché dal punto di vista spettacolare questo Lecce-Roma ha detto … nulla. Nella Roma sono mancate quella grinta, quella voglia di vincere e quella intensità che le abbiamo visto fin dall’avvento di Daniele De Rossi alla sua guida tecnica.

Forse, l’avvicinarsi dei prossimi impegni di campionato e Coppa UEFA, insidiosi, difficilissimi e soprattutto decisivi per la sua stagione, ha indotto il trainer romanista a disegnare una Roma diversa da quella cui ci ha abituati. In alcuni tratti di gara sembrava di assistere ad una delle tante performance incolori dell’epoca mouriniana: i giochetti triti e ritriti, ma soprattutto inutili, quando non demenziali, della cosiddetta ‘costruzione dal basso’ (la fase di ripresa del gioco che, caratterizzata da una serie infinita e noiosissima di passaggi tra portiere-difensore-portiere-difensore, nell’intento di ‘stanarla’, in realtà permette all’avversaria di guadagnare i cinquanta/sessanta metri della difendente e, quindi, piazzarvi sei, sette uomini senza colpo ferire…), la scarsa volontà di spingersi oltre con decisione, fin dentro le maglie avversarie, i troppi errori nei passaggi anche corti, l’insistenza nel lancio lungo a Lukaku che naturalmente, stretto com’era tra tre, quattro maglie avversarie, poteva fare ben poco, e dulcis in fundo, la condotta di qualche difensore romanista, che, probabilmente deconcentrato e fuori partita, si è lasciato andare a stupidi falli con inevitabili gialli, hanno fatto sì che, al triplice fischio, la prestazione della Roma risultasse largamente ben al di sotto dei suoi standard recenti.

 
L’ingresso di Dybala è servito a ben poco. Ormai, la partita, approcciata dai romanisti forse con troppa superficialità invece che con la giusta determinazione, a fronte di un Lecce che con il trascorrere dei minuti andava sempre più credendo nella conquista dei tre punti, è rimasta ben salda sui binari della mediocrità, tant’è che, al tirare delle somme, quello contro i salentini può essere considerato un punto guadagnato, più che la perdita di due punti.

La squadra pugliese, da parte sua, ha giocato un’ottima partita, ha fatto il suo dovere, ha dimostrato di poter competere con qualsiasi avversaria. Il Lecce, ben impostato, ben messo in campo e con giocatori di ottima qualità, nel corso della gara ha avuto almeno tre occasioni per andare a rete e buon per la Roma che non siano state finalizzate.

Detto dei demeriti della Roma e dei meriti del Lecce vale la pena soffermarsi un attimo sul calcio di rigore non dato alla squadra romanista: il fallo di Falcone c’è ed è evidente, il penalty ci stava tutto, ma stavolta, più orbi che urbi, né l’arbitro né il VAR hanno visto lo spintone plateale di Falcone! Di certo, lungi da noi il pensare a complotti orditi da chissà chi ai danni della Roma, questo ennesimo, macroscopico, errore commesso da arbitro e amici al VAR, non può assolutamente essere considerato una semplice ‘svista’, visto che, a causa di quelle ‘sviste’, la squadra romanista è stata rallentata, diciamo così, più volte nel suo avvicinamento alla impenetrabile ‘Area 51’.

Alla luce di quanto abbiamo visto, ipotizziamo che, a rigore concesso e realizzato, la Roma sarebbe andata in vantaggio e magari avrebbe guadagnato i tre punti in palio, ma per amore della sportività, diciamocelo francamente, quel bottino sarebbe stato un premio troppo grosso per l’abulia giallorossa. Reiteriamo che, questo con i salentini, è un pareggio che non deve far storcere il naso alla tifoseria romanista, anche se rallenta il suo inseguimento al brillantissimo Bologna. Mancano parecchie partite alla fine e le situazioni in classifica, a parte l’ormai imprendibile Inter, non sono ancora ben definite. Del resto, nel football le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

 

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