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Il presidente dell'Ostia Mare Di Paolo chiede tempo...per regolarizzare l'Anco Marzio

Di Paolo: non posso buttare giù e ricostruire a norma se non ho i permessi ed il piano edilizio approvato. In tre-quattro mesi posso rifare tutto. Ho chiesto tempo, ho presentato un piano di 36 mesi indicando i tempi di massima,non mi hanno risposto, mi hanno detto che dovevo procedere a demolire

printDi :: 11 ottobre 2022 18:10
La conferenza stampa di Di Paolo

La conferenza stampa di Di Paolo

(AGR) La vicenda dell’Ostia Mare, la sua gloriosa storia sportiva, i tanti successi conquistati sui campi sono il suo passato, il futuro è denso di incognite, l’impianto “Anco Marzio” ha tribuna e spogliatoio “abusivi” che da anni, però, stavano lì…..Per il Campidoglio devono essere abbattuti ed al suo posto devono nascere nuove strutture e tutto questo dovrebbe accadere con il campionato di serie D e le giovanili in corso, con la scuola calcio in attività, sarebbe un colpo “mortale” al cuore biancoviola della società. Il nuovo presidente Roberto Di Paolo apre la porta alla stampa per chiarire la sua posizione, per raccontare la sua verità e sopratutto, per chiedere tempo, quel tempo che il Campidoglio non vorrebbe accordargli per sistemare e mettere in regola l’impianto. La storia è già nota, di sicuro ci sono stati degli abusi, prima dell’arrivo della nuova proprietà, di sicuro è giusto regolarizzare l’impianto, ma serve tempo e denaro.

“Ho chiesto i permessi. - spiega Di Paolo – non posso buttare giù e ricostruire a norma se non ho i permessi ed il piano edilizio approvato. In tre-quattro mesi posso rifare tutto e risistemare la questione. Ho chiesto tempo, ho presentato un piano di 36 mesi indicando dei tempi di massima, non mi hanno risposto, mi hanno detto che dovevo procedere a demolire….E dopo? Vengano loro a chiudere l’impianto a mandare a casa questi 500 ragazzi che frequentano il campo, ho chiesto una deroga, poi con i permessi in mano iniziamo le demolizioni. Questo è un centro sportivo, senza spogliatoi non si può operare"

 
Di Paolo ripercorre brevemente l’incrocio di "pec" in arrivo dal Campidoglio, ricorda che lui gestiva solo la prima squadra ed il settore tecnico e non aveva accesso negli uffici societari che erano gestiti dalla vecchia proprietà concessionaria dell’impianto. “Mi hanno accusato di non aver comunicato al comune l’acquisizione della società Ostia Mare e di conseguenza dell’impianto in concessione prima dell'operaziione ecopnomica che ho concluso il 28 gennaio, ma allo stato attuale doveva essere semmai il concessionario in essere a comunicare la nuova proprietà.….non ero informato degli abusi commessi e dell’entità degli stessi, ripeto mi interessavo della prima squadra. L’acquisto della società per me è stato un atto d’amore”. Di Paolo ha ricevuto un avviso di garanzia: “...per abusi che non ho commesso – ricorda – è chiaro che con il vecchio concessionario dobbiamo chiarire parecchie cose, ma intanto il comune deve darmi tempo, ripeto sono disposto ad intervenire, questa estate ho rifatto il campo a mie spese (400 mila euro), posso fare tutto il resto, ma ripeto, aspetto i permessi e le autorizzazione necessarie prima di procedere”.

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Ostia Mare gli spogliatoi
Ostia Mare la tribuna
Ingresso centro sportivo Ostia Mare

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