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Il pareggio tra Roma e Atalanta serve poco ad entrambe

Roma – Atalanta 1-1

printDi :: 09 gennaio 2024 12:00
Roma – Atalanta 1-1

Roma – Atalanta 1-1

(AGR) Tatticamente perfette, pronte a colpire alla prima occasione, Roma e Atalanta hanno dato vita ad una gara il cui esito è rimasto in bilico fino all’ultimo minuto di recupero. Poteva vincere l’una, poteva vincere l’altra. Al tirar delle somme, Roma-Atalanta è stata una bella partita e il pareggio ne è il risultato giusto. Fin da subito, l’Atalanta mette in chiaro che non è all’Olimpico per ascoltare l’inno giallorosso. I nerazzurri partono bene, ma la Roma non si lascia sorprendere dal vivace dinamismo iniziale dei bergamaschi e, a sua volta, cerca di penetrare nelle retrovie avversarie, trovando, però, già ai quaranta metri, solida resistenza degli ospiti: autentici pilastri del sistema di gioco nerazzurro, i vari Scalvini, Ruggeri, Ederson, Koopmeiners, Holm, ai quali si aggiungerà Zappacosta, non hanno avuto scrupoli a mostrare la propria gagliardia rifilando calci, calcioni, sgambetti, manate in faccia agli avversari: una pertinacia che alla fine, quando l’arbitro Aureliano non poteva più fare a meno di ignorare tutte quelle randellate, ha avuto il suo reward, la sua ricompensa, con le ammonizioni via via distribuite ai nerazzurri.

Bravo signor arbitro, ma quei cartellini sono arrivati con notevole ritardo, tant’è che a qualche giocatore della bergamasca è andata di lusso: dal computo finale, infatti, mancano almeno altri due gialli, che, per somma di ammonizioni, sarebbero diventati due rossi, con le conseguenze che è facile immaginare. Naturalmente, a corollario, il rosso non poteva mancare e se l’è aggiudicato mr. Mourinho, ‘reo’ di aver manifestato platealmente la propria incazzatura con un saltino a mo’ di rana, che, più che il cartellino rosso, meritava qualche risata. Ma si sa che, dalle nostre parti, il ‘laissez faire, laissez passer’ di Vincent de Gournay, non ha mai trovato spazio, nemmeno in campo arbitrale.

 
Suvvia, signori arbitri, un po’ di elasticità mentale non guasta mai, meno che meno nel football, dove le partite non dovrebbero essere dirette da spietati ‘Torquemada’ pronti a rifilare gialli o rossi per un gesto di stizza o per una protesta insistita, perché uno si toglie la maglia dopo aver segnato un goal o allontana il pallone o, ancora, perché dalla panchina arrivano ‘complimenti’ pesantucci alquanto… Al di là dei gialli e dei rossi, la prova dell’Atalanta è stata un’ulteriore conferma della validità, della solidità, ma soprattutto della qualità e attualità del ‘Sistema Gasperini’. Come possa una squadra cambiare pelle, praticamente ad ogni stagione, cedendo anche giocatori top e riuscendo ad integrare in tempi brevissimi i nuovi arrivati nella rosa e rimanere sempre nelle zone altissime della classifica, per noi che seguiamo le vicende calcistiche della simpatica squadra bergamasca e del suo allenatore, rimane un mistero. Complimenti, mister!

Una randellata rifilata da Scalvini a Pellegrini apre le ostilità: siamo appena al 2’ e c’è già un cartellino: se il buongiorno si vede dal mattino… c’è rischio che la gara diventi una partita di calciotto (sette contro sette). La Roma è in avanti: al 6’ Dybala per Lukaku in area, ma il belga non arriva in tempo sul pallone. Sul ribaltamento di fronte, il pallone arriva a Miranchuk che indovina un cross perfetto per Koopemeiners che, ben appostato, non può sbagliare: vantaggio Atalanta. Siamo al 7’. La Roma reagisce subito e praticamente da qui al riposo andrà alla ricerca del pareggio provandole tutte, ora per vie laterali, con cross finali, ora per vie centrali con tentativi di scambi veloci in area, puntualmente frustrati dalla difesa avversaria. L’evidente predominio territoriale della Roma, si concretizza al 21' con Mancini che la mette in area per Lukaku, il belga fionda a rete ma Carnesecchi devia in angolo, corner battuto da Dybala, pallone in area intercettato malamente da Ederson, per l’Atalanta sta per succedere l’irreparabile ma Carnesecchi riesce a deviare con i pugni.

Roma in avanti, ma l’Atalanta c’è e un minuto dopo, al 22’, potrebbe addirittura raddoppiare: DeKatelaere arriva a tu per tu con Rui Patricio, ma conclude mandandola sull’estremo romanista in uscita disperata; angolo e Kristensen devia ancora in corner. Ad angolo battuto, il pallone viene indirizzato sul primo palo, ma Rui Patricio è attento e para. Dopo di che, riprende l’assedio romanista, che, protraendosi fino alla chiusura del tempo, si concretizzerà in diverse occasioni e, al 38’, nel meritato pareggio, quando Ruggeri ‘tacchetta’ Zalewski in area: è un intervento inutile che costa caro all’Atalanta, perché Dybala dagli undici metri non sbaglia. 1-1 e palla al centro.

Nella ripresa, si susseguono fallacci, cartellini gialli e cambi, ciò nonostante, la partita rimane viva, ben giocata e le squadre non appaiono mai paghe del risultato. Giocata sull’agonismo, i suoi ritmi si mantengono sempre alti. Magari, per qualche amante dell’estetica calcistica, questo Roma-Atalanta non è stato il massimo, ma se guardiamo alla posta in palio (assalto al posto in Champions League) allora si deve convenire che nerazzurri e giallorossi hanno giocato una partita mirando al sodo più che a dare spettacolo, che tuttavia, a ben guardare, non è mancato.

                                                                                     

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