Dybala goal scaccia-incubi e salva-Juric
ROMA - TORINO 1 - 0
Dybala goal scaccia-incubi e salva-Juric
(AGR) Quando Dybala ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, al 20’ del primo tempo, non è stato difficile immaginare che i sospiri di sollievo non siano stati tirati solo all’Olimpico, ma anche in lontani ranch del Texas, perché anche laggiù tra vacche, manzi e cowboys la televisione ce l’hanno. La partita, che dopotutto non ci sentiamo di definire ‘anonima’, è stata abbastanza piacevole e piuttosto ben giocata da due squadre che, per motivi differenti, avevano voglia di portare a casa i tre punti. Il Torino sta disputando un campionato che finora non gli ha permesso di raccogliere quanto seminato; la squadra gioca bene, non ha timori reverenziali verso chicchessia (e come potrebbe averne, una squadra così gloriosa?) e quando c’è da spingere, spinge.
Forse, l’atteggiamento assunto in campo contro la Roma è stato guardingo più del necessario, ma siamo propensi a credere che l’assetto tattico scelto da mr. Vanoli sia dipeso dal fatto che i granata si aspettavano una Roma aggressiva e arrembante fin dal primo minuto, desiderosa di voltare pagina dopo le cinque sberle prese a Firenze: previsione che si è puntualmente avverata. E guardando alle qualità singole e di gruppo, visto che, obiettivamente e nonostante tutto, quelle della Roma sono superiori a quelle del Torino, non si può assolutamente dar torto a Vanoli. Lui, l’atteggiamento della Roma l’aveva indovinato.
Metteteci poi che la tifoseria, tornata a dar manforte alla squadra sostenendola a più non posso fino alla fine, ha avuto un ruolo importante nel portare a casa questa vittoria ‘strutturale’, diciamo così. Perché un conto è entrare in campo sapendo di trovarti di fronte una muraglia di ostilità che non ti perdona neanche la più banale sbavatura, quindi, avendo timore di sbagliare, sei rinchiuso in uno stato d’animo tale che hai paura persino a toccare palla e alla fine sbagli davvero, altra cosa è, invece, entrare in campo sapendo di poter giocare in un’atmosfera distesa, tranquilla, avendo di fronte una tifoseria che esalta, incita e soprattutto perdona qualche errore.
Il goal-vittoria arriva al 20° del primo tempo, quando Dybala inventa una parabola inimmaginabile, diabolica, da posizione piuttosto defilata e il pallone entra in porta. Pasticcio dei difensori del Torino? Forse, ma è Dybala che, da autentico mago, tira fuori il coniglio dal cilindro e segna un goal che fa intravedere alla Roma buone prospettive per il prosieguo della stagione. È ovvio che per i romanisti c’è ancora parecchio da remare, ma se si pensa a cosa sarebbe potuto succedere in caso di sconfitta giallorossa allora ci si accorge che questa vittoria della Roma, a parte i tre punti portati a casa, psicologicamente è un autentico eldorado. Per l’ensemble romanista è importante che i livelli di consapevolezza delle proprie possibilità e di autostima, recentemente probabilmente scesi a livelli paurosamente bassi, tornino a salire a livelli più consoni al suo blasone. Forse, per Juric stanno arrivando quelle soddisfazioni che finora non ha avuto. Quanto alla Proprietà, riteniamo che per dare segni della propria esistenza, non basti postare una foto su Istagram.
Tra squadra e tifoseria da una parte e Proprietà dall’altra, il distacco va accentuandosi, e non certo per colpa dei tifosi o dei giocatori. E la discreta ‘operazione – sganciamento’, evidenziata ancora una volta dall’assenza da Roma dei due, che dura ormai da più di quaranta giorni, e di cui abbiamo già ampiamente scritto, ancorché condotta in sottotraccia va avanti. Nella sua lunga e gloriosissima storia, l’Urbe ne ha viste e vissute di tutti i colori e se la proprietà della Roma passasse di mano siamo più che certi che nessuno si straccerebbe le vesti.