(AGR) Il Cagliari vince a passo di carica contro una Roma approssimativa e sparagnina
Cagliari-Roma 1 - 0

Cagliari-Roma 1 - 0
(AGR) Il Cagliari torna alla vittoria contro una Roma a tratti apparsa superficiale e poco in partita. La squadra isolana ha voluto questa vittoria, cercandola con tenace volontà. Si è visto subito, fin dal fischio d’inizio, che aria tirava allo stadio “Unipol Domus”. Già nel primo tempo i rossoblu sardi hanno avuto più e più occasioni per passare, ma un po’ per imprecisione, un po’ precipitazione e parecchio per merito di Svilar, l’estremo giallorosso, la porta romanista è rimasta inviolata, per la disperazione dei vari Folorunsho, Esposito e compagnia bella. Alla veemenza cagliaritana, la Roma ha contrapposto ben poco, assommando a suo credito poco o nulla, tanto da ricordare certe prestazioni ampiamente scadenti di nemmeno tanto tempo fa; nel primo tempo, nel nostro taccuino non troviamo traccia di un tiro in porta romanista, neanche sbilenco o nato da fortuita casualità.
Nella ripresa, invece sì, al 48’, c’è un tiro di Pellegrini, così moscio da avere la l’energia cinetica di uno straccio lanciato… e più tardi, al 66’ quando sembra che per la Roma sia la volta buona per via che Ferguson, raccolta palla, vola verso la porta di Caprile: è solo soletto, ma al momento decisivo spunta il piede di Luperto che gli devia il tiro mandando il pallone in out: un po’ poco per cercare di vincere la partita. Voi che ne dite? Certo è che dopo quel primo tempo così ampiamente mediocre, nella ripresa ci si aspettava una Roma combattiva, dinamica aggressiva, invece, in sostanza la musica non è cambiata: Cagliari sempre ad aggredire, Roma lì a fare…cosa: ad aspettare che i padroni di casa si distraessero per poter piazzare il contropiedino? Ma questa condotta è cosa da squadra le cui ambizioni si fermano al quart’ultimo posto in classifica, non avendo certo l’obiettivo di competere né suiprestigiosi campo della Champions League né su quelli meno prestigiosi ma altamente redditizi della Europa League.
Naturalmente, non è tempo di processi, e comunque non sarebbe il mister ad essere nel mirino delle critiche. Semmai è certa inesperienza, tantissima in alcuni giocatori romanisti, chiamati a ricoprire ruoli chiave, ad emergere prepotentemente in alcune situazioni critiche, come ad esempio, guarda caso, quella del goal clamorosamente fallito da Ferguson che invece di traccheggiare quei due tre secondi necessari e mettere fuori giri Luperto e lasciarlo solo e libero di realizzare avendo davanti a sé la porta avversaria spalancata, si fa fregare palla ingenuamente, o, peggio, quella del goal-vittoria di Gaetano allorché Esposito batte l’angolo, il pallone piove in area e arriva a Gaetano che ha tutto il tempo per aggiustarselo, mirare all’angolo basso del secondo palo della porta di Svilar tirare e fare goal.
In merito alla dinamica della rete, al fine di evitare futuri inconvenienti simili, in casa romanista andrebbe fatta una riflessione: naturalmente senza nulla togliere al realizzatore, sta di fatto che il già citato, bravo Gaetano, arriva al tiro, comodamente mirando all’angolo alla destra di Svilar, il pallone viene però intercettato sulla linea bianca da El Aynaoui, che però, invece di tirare alla come viene viene (a quel punto l’unica cosa utile da fare per lui, secondo noi, trovandosi col pallone tra i piedi), perde quel miliardesimo di secondo necessario a toccare il pallone, magari con la punta dello scarpino, così spazzando via il pericolo, frazione di secondo che serve però al pallone per carambolare in rete.
Forse, a dimezzare la ‘colpa’ di El Aynaoui c’è un intervento in scivolata di N’Dicka che plana a pochi centimetri da lui, tagliando al pallone l’unica possibile ‘via di fuga’ dall’area affollata da quella selva di gambe: è probabile che El Aynaoui abbia pensato all’eventualità che il pallone potesse urtare questo o quell’arto del compagno e finire comunque in rete: l’inesperienza di cui si parlava poc’anzi…
Come già detto, il Cagliari ha voluto e cercato la vittoria e alla fine l’ha meritatamente trovata… Ma…la Roma? La squadra giallorossa avrebbe dovuto, e potuto, approcciare la gara in ben altro modo, viste le aspettative della sua tifoseria e, supponiamo, della Proprietà. Nel corso della partita, più volte la Roma ha dato l’impressione di non sapere che pesci prendere e questo modo di affrontare una partita non è quello giusto. D’accordo, il campionato è lungo ma se vuole inserirsi bene nella volata finale, la Roma deve mettere fieno in fascina, deve cioè cercare di accumulare più punti possibile adesso, soprattutto fuori casa, per presentarsi bella bella alla bagarre finale. Bravo Cagliari, ma la Roma avrebbe potuto, e dovuto, fare molto di più.
















