Emergenza cardiovascolare, chiesta una nuova legge

La firma della lettera è avvenuta al termine del convegno dell’Associazione Dossetti-I Valori “Un percorso possibile per il trattamento della Fibrillazione Atriale e dell’Ictus Cardioembolico - Prevenire e/è risparmiare”, evento che ha richiamato l’attenzione sulle patologie che continuano a rappresentare la principale causa di decessi da malattie non comunicabili a livello nazionale e globale (il 44% dei decessi globali nel nostro Paese). Nonostante tecnologia biomedica e farmacologia abbiano fatto notevoli passi in avanti, molto resta ancora inevaso sul versante della prevenzione e dell’educazione sanitaria. La tutela della salute cardio-cerebrovascolare è senza ombra di dubbio una sfida impegnativa e lo diviene ancor più in una congiuntura economica sfavorevole ed in presenza di un fenomeno quale quello dell’invecchiamento della popolazione che vede l’Italia collocata al primo posto in Europa. I costi individuali e sociali già critici, saranno soggetti in un futuro di medio-lungo termine ad un aumento esponenziale. Invertire questo trend diviene fondamentale per garantire gli obiettivi di salute nazionali e per assicurare la stabilità del quadro macroeconomico.
La lettera sottoscritta ha avuto il plauso di tutti i presenti all’evento, da Riccardo Cappato (presidente della ECAS) ad Antonio Carolei (ISO). Il documento, sottoscritto anche da Giuseppe Boriani (presidente AIAC), verrà esteso alla firma di CARDIOSALUS-CONACUORE (Coordinamento Nazionale delle Associazioni del Cuore), GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica), SIC (Società Italiana di Cardiologia), SISMED (Società Italiana Scienze Mediche).
Il professor Francesco Fedele (Presidente della Federazione Italiana di Cardiologia) ha sottolineato “che è fondamentale che il mondo politico sia investito con chiarezza della responsabilità di esprimere una legge come questa, che rimette in primo piano la necessità di un’alleanza trasversale sulle patologie cardiovascolari”.
La proposta di legge - nata in seno dell'Associazione Dossetti come frutto di una serie di advisory board - e poi divenuta di iniziativa parlamentare con la presentazione da parte del Senatore D’Ambrosio Lettieri del DDL n.1850, si pone in particolare la finalità di “a) incoraggiare la prevenzione e la diagnosi delle patologie indicate; b) favorire la realizzazione di percorsi terapeutici e di pratiche sanitarie ottimali nella gestione del paziente, la ricerca e lo studio della patologia nelle sue cause e conseguenze, per addivenire a soluzioni sempre più favorevoli nei confronti del paziente e a costi ridotti per il Servizio sanitario nazionale (SSN); c) prevedere facilitazioni per l'accesso ai farmaci che curano le patologie di cui all'articolo 1 e agli strumenti utili alla loro prevenzione; d) rendere organici e fruibili tutti i dati scientifici, medici e statistici sul tema della FA e delle patologie del tratto extracranico delle carotidi; e) sensibilizzare gli operatori sanitari in materia di prevenzione e di informazione delle patologie di cui all'articolo 1; f) sensibilizzare l'opinione pubblica sulla importanza di uno stile di vita salubre, al fine di prevenire e combattere le malattie cardiovascolari; g) promuovere l'opportuna conoscenza della FA e delle carotidopatie, al fine di favorire la diminuzione dei casi individuali e ridurre le complicanze dell'aritmia e delle stenosi carotidee nel lungo periodo”.
“Per evitare che questo Disegno di Legge finisca nel cassetto delle buone intenzioni abbiamo deciso di fare un’opera di vasta conoscenza e di pressione sull’intero Parlamento”, ha dichiarato Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione Dossetti, "Ben sapendo che il testo è stato condiviso da tutti i protagonisti del settore e contiene così norme indiscutibili ed efficaci". La missiva esplicita una forte preoccupazione, perché a “distanza di due anni dalla presentazione del DDL n.1850 di iniziativa del Senatore Luigi D’Ambrosio non intravediamo, con dispiacere, un’attenzione alla così rilevante tematica. Ciò ci induce a temere che, con l’avvicinarsi della scadenza naturale della legislatura, le norme in esso contenute possano rimanere lettera morta. Siamo a chiederVi, pertanto, di dare nuovo impulso al suo iter affinché l’apporto di tutti non sia stato vano ed il suo contenuto possa giungere a dispiegare piena efficacia”.
La lettera ai parlamentari e al Governo è stata accolta con plauso dal senatore D’Ambrosio Lettieri, che ora chiederà al suo capogruppo (GAL) di far proprio il DDL nr.1850, “In modo che il provvedimento possa essere incardinato nei lavori parlamentari. Nel momento in cui verrà avviato l’iter del provvedimento, nostra speranza è di poter arrivare, entro la fine della legislatura, ad una mozione approvata che quindi impegni il Governo come eredità verso il futuro esecutivo a prendere seriamente in mano le problematiche cardiovascolari visto il loro profondo impatto sulla vita sociale"