I dipendenti corrotti verranno licenziati anche se patteggiano
(AGR) Licenziamento in tronco per i dipendenti pubblici riconosciuti colpevoli di corruzione, concussione e peculato, anche se scelgono la via del patteggiamento. A prevederlo è il disegno di legge presentato dal ministro per le Riforme Luigi Nicolais.Nella relazione che illustra il disegno di legge si spiega che il reato in sé mina il carattere fiduciario del rapporto tra il dipendente e l'amministrazione (che rappresenta il datore di lavoro).
Il fatto che la pena possa essere ridotta per ragioni processuali "non può attenuare l'impatto del reato sul rapporto di lavoro". L'obiettivo è quello di evitare che procedure che puntano a semplificare e accelerare la definizione del giudizi penali "possano determinare benefici indiretti sui rapporti di lavoro pregiudicandone l'azione disciplinare".
Che si dovrà aprire, comunque, per tutti gli altri reati e le cui sanzioni saranno graduate a seconda della gravità del fatto commesso: si va dalla multa fino al licenziamento passando dalla sospensione dal lavoro per un certo periodo di tempo.
Il dirigente preposto all'apertura del procedimento disciplinare che risulterà inadempiente sarà considerato responsabile per danno all'immagine davanti alla Corte dei Conti. Non solo: il suo comportamento sarà valutato anche sotto il profilo delle performance dirigenziali.
Il provvedimento obbliga, inoltre, gli uffici amministrativi a comunicare tra loro lo stato dell'arte del procedimento penale. In particolare, oggi la Procura della Repubblica competente comunica all'Amministrazione l'avvio dell'azione penale senza dare notizia però dell'eventuale sentenza di condanna. Da qui l'incertezza in cui versano le amministrazioni, costrette a dover richiedere periodicamente gli aggiornamenti sull'esito del giudizio. La cancelleria del tribunale dovrà quindi trasmettere l'estratto della sentenza di condanna per consentire alle amministrazioni di adottare i provvedimenti di propria competenza.
Per le condanne ad una periodo di reclusione superiore ad un anno la relativa sentenza dovrà essere trasmessa anche all'Ispettorato della Funzione Pubblica, consentendo così al ministero di monitorare i comportamenti delle amministrazioni.