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Sicurezza stradale, stop...al nuovo Codice della strada, mobilitazione dal 9 al 12 marzo in 40 città italiane

Flash mob, presìdi, ciclabili umane e altri eventi in tutta Italia per dire NO alle “misure vetrina” proposte dal MIT e chiedere sicurezza delle persone e città più vivibili. La protesta: No a misure vetrina che non agiscono concretamente sulla sicurezza stradale

printDi :: 08 marzo 2024 14:36
Sicurezza stradale, stop...al nuovo Codice della strada, mobilitazione dal 9 al 12 marzo in 40 città italiane

(AGR)  Sono più di 40 le città italiane che hanno già aderito alla Mobilitazione Nazionale del 9-12 marzo 2024 che vede società civile, attivisti e associazioni scendere in piazza con presìdi, camminate, ciclabili umane, flash mob e altre manifestazioni per fermare l’approvazione della riforma al Codice della Strada, in discussione in questi giorni in Parlamento.

La mobilitazione “Stop al Nuovo Codice della Strage. La sicurezza stradale ha un’altra direzione” vuole dire no a “misure vetrina” che non agiscono concretamente sulla sicurezza stradale e sulle tre principali cause di morte - eccesso di velocità, guida distratta e mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti - limitando l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali nel controllo del territorio mentre strizzano l’occhio a chi persegue comportamenti non corretti.

 
Accanto alla piattaforma #Città30Subito*, primi promotori dell’iniziativa, stanno aderendo decine di associazioni e gruppi, inclusi le associazioni familiari vittime della strada.

• A ROMA la mobilitazione è domenica 10 marzo ore 11 in Piazza Sant’Apostoli: i partecipanti al presidio indosseranno tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto per rappresentare la violenza subìta dalle vittime della strada che ci sono state e da quelle che continueranno ad esserci in assenza di norme in grado di tutelare la vita delle persone sulle strade.

• A MILANO domenica 10 marzo alle 17,00 presidio in Largo Undici Settembre ang. corso Monforte vicino alla Prefettura. Per chi partecipa in bicicletta il ritrovo è alle 15,30 davanti alla Triennale da dove parte la slow ride verso la prefettura.

• A FIRENZE sabato 9 marzo alle 11 flash mob in Piazza Alberti con agevolazione del passaggio di pedoni e ciclisti proteggendo gli attraversamenti pedonali e ciclabili. Parallelamente è in programma un’attività di rilevazione della velocità dei veicoli in arrivo dal cavalcavia per evidenziare il sistematico mancato rispetto dei limiti di velocità. Al termine, pedalata fino alla sede della Prefettura in Via Cavour.

• A NAPOLI flash mob sabato 9 marzo alle 9 in Piazza Nicola Amore. Per chi partecipa in bici appuntamento alle 8 in Bicycle House.

• A GENOVA lunedì 11 marzo alle 18,30 mobilitazione davanti alla Prefettura indossando qualcosa di rosso: i partecipanti si sdraieranno per simulare la strage quotidiana che bisogna fermare immediatamente, così come l’approvazione della riforma al Codice della Strada. Per chi partecipa in bici appuntamento alle 18 in p.zza De Ferrari.

• A TORINO mobilitazione martedì 12 marzo dalle 7,30 alle 10,30 presso la stazione Torino Porta Nuova. L’evento si articola in un presidio e due flash mob: una ciclabile umana e un die-in lungo le strisce pedonali durante i tempi verdi del semaforo. I partecipanti si posizioneranno lungo le strade per creare una rappresentazione visiva dell'importanza della sicurezza stradale per tutta l'utenza.

• A BOLOGNA, alle 18,30 di martedì 12 marzo, la richiesta di fermare la riforma del Codice della Strada sarà fatta attraverso la formazione di una catena umana per difendere la corsia ciclabile di via Saragozza dalla sosta selvaggia delle auto.

Il calendario completo (in aggiornamento) degli eventi è disponibile alla pagina dedicata sul sito di FIAB.

LO STATO DELL’ARTE

3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent'anni.

Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all’anno precedente.
Le principali cause di morte sono (secondo l’Istat) l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.

PERCHÉ “NO” A QUESTA RIFORMA
Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che in discussione in questi giorni in Parlamento.

La riforma viene proposta "per salvare vite in strada", ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030.

La proposta di riforma da una parte promuove “misure-vetrina”, come l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra strizza l’occhio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione.

Serve un approccio scientifico e sistemico, agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico.
Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.

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