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Valle del Sacco, sequestro impianto Italcementi

print11 ottobre 2012 17:13
(AGR) “Il sequestro della magistratura dell’impianto Italcementi di Colleferro avvenuto questa mattina dimostra come le denunce delle associazioni e dei comitati, con in testa il Coordinamento della Valle del Sacco, non fossero di tipo ideologico, ma trovano riscontro in dati concreti che già hanno determinato pericolose e dannose ricadute sulla salute dei cittadini di Colleferro e delle aree limitrofe, e richiama l’urgenza non più rimandabile di interventi tesi a riportare nelle norme i valori di emissione dell’impianto. Se a questa situazione emersa dell’Italcementi, si aggiunge un contesto ambientale già gravemente compromesso, in un territorio sul quale insiste anche l’inceneritore già finito sotto la lente degli inquirenti per dei gravissimi illeciti ambientali, si compone un quadro di devastazione ambientale pari a quello dei siti più inquinati d’Italia, come l’Ilva di Taranto”. Lo dichiara Nando Bonessio, presidente dei Verdi Lazio.“Già nel 2010 l’AIA aveva prescritto rivelamenti su camini che risultavano sprovvisti della strumentazione adeguata e ad oggi questo obbligo pare non sia stato rispettato. Sono stati trovati diversi punti fuori norma, mentre è bene ricordare che i dati dello studio epidemiologico ERAS, condotto nell’intera zona, parlano di ricadute di dosi di diossina dannose per la salute in termini di patologie respiratorie, con ricadute gravi soprattutto sulle fasce di età adolescenziali. Gli imprenditori di Italcementi hanno 10 giorni di tempo per adeguare gli impianti. Come Verdi e Ecologisti – conclude Bonessio –, rifiutiamo l’antitesi tra salute e lavoro, e chiediamo che in nome del diritto al lavoro non sia sacrificato il diritto alla salute. Entrambi sono diritti dell’uomo, e devono essere tutelati”.

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