Rubavano auto di grossa cilindrata per rivendere i pezzi in tutt'Italia, nove misure cautelari
Un 54enne residente in Brianza, il quale avvalendosi della schermatura di una società intestata alla compagna, ha organizzato una realtà imprenditoriale vendendo sia on-line attraverso le più note piattaforme internet sia attraverso un proprio negozio sul territorio, pezzi meccanici e di carrozzeria


pezzi di ricambio auto e moto smontate
(AGR) Rubavano auto di lusso per smontarle e rivendere on-line i pezzi di ricambio in tutt’Italia. I Carabinieri hanno eseguito 9 misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e al riciclaggio dei pezzi mediante la successiva rivendita in tutta Italia delle parti meccaniche e di carrozzeria.
L'indagine è stata avviata nei mesi scorsi, in seguito all'arresto in flagranza di uno dei membri della banda che durante le prime ore del mattino veniva fermato dai Carabinieri, mentre era alla guida di un auto rubata pochi minuti prima. Per quell'evento l'uomo, 40enne residente in provincia di Varese, veniva condannato in via definitiva ad un anno e quattro mesi.
L'indagine è risalita al livello superiore, ovvero a chi commissionava i furti dei veicoli, un 54enne residente in Brianza, il quale avvalendosi della schermatura di una società intestata alla compagna, anch'essa colpita dalla misura cautelare, ha organizzato e gestito una solida realtà imprenditoriale vendendo sia on-line attraverso le più note piattaforme internet, che attraverso un proprio negozio sul territorio, i pezzi meccanici e di carrozzeria delle varie auto rubate dal terzetto.
Sequestrati anche 3 capannoni industriali riconducibili all'associazione dove all'interno sono stati ritrovati migliaia di pezzi di auto, destinati al commercio, un terreno agricolo dove era stato abusivamente edificato una struttura edile per smontare le auto, lontani da occhi indiscreti, nonché l'abitazione di una coppia a capo del commercio on-line di pezzi rubati. Oltre 600mila € il valore complessivo degli immobili.
Colpiti dalla misura cautelare anche i diretti collaboratori del "commerciante", addetti allo smontaggio delle auto rubate, e ritenuti pienamente consapevoli dell'origine illecita delle auto. Gli indagati, 5 colpiti dalla misura cautelare in carcere, 2 posti agli arresti domiciliari e 2 colpiti dall'obbligo di dimora nel comune, verranno interrogati nei prossimi giorni dal G.I.P. del Tribunale di Monza