Roma,80° anniversario del rastrellamento degli ebrei, il commosso ricordo di Rocca e Gualtieri
La Comunità ebraica di Roma: Le SS catturarono casa per casa più di 1000 persone (uomini, donne e bambini) e le caricarono sul convoglio con destinazione Auschwitz. Solo 16 tornarono: una sola donna e nessun bambino. Noi non dimentichiamo”. Rocca: tutti uniti nel condannare qualsiasi forma di odio


(AGR) Con una significativa cerimonia nel quartiere ebraico è stato rievocato l’80° anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma. “Il 16 ottobre 1943 è il "Sabato Nero" degli ebrei romani. - scrive la Comunità Ebraica - Alle 5.15 l’irruzione in casa di uomini in divisa, porte sfondate, armi e terrore: le SS catturarono casa per casa più di 1000 persone (uomini, donne e bambini) e le caricarono sul convoglio con destinazione Auschwitz. Solo 16 tornarono: una sola donna e nessun bambino. Noi non dimentichiamo”.
“Sulla facciata della biblioteca di archeologia e storia dell'arte, a Via Portico d'Ottavia, una lapide ricorda che "Qui ebbe inizio la spietata caccia agli ebrei". Fu un sabato nero e tragico, quello del 16 ottobre di 80 anni fa. - scrive sulla sua pagina facebook il presidente della regione Lazi Francesco Rocca, intervenuto questa mattina con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri all’80° anniversario del rastrellamento degli ebrei a Roma - Fin dalle prime luci dell'alba i tedeschi circondarono non soltanto il Ghetto, ma molte altre zone di Roma: Trastevere, Testaccio, Monteverde, Trieste, Montesacro.
Abbiamo il dovere di coltivare la memoria perchè è in grado di tenerci al riparo da derive razziste, violente e antisemite. Esprimo, a nome della Giunta regionale, la vicinanza e l'amicizia alla Comunità Ebraica romana e laziale, nel giorno della commemorazione che ci vede tutti uniti nel condannare qualsiasi forma di odio”.
All’evento ha partecipato anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che sulla sua pagina facebook ha ricordato: “Sono trascorsi 80 anni dal feroce rastrellamento degli ebrei dal ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943, una ferita profonda della storia della nostra città e di tutto il Paese. Questa data deve rimanere scolpita nella nostra memoria, affinché mai più una simile inaudita barbaria si ripeta.
In questa atroce occasione, il nazifascismo mostrò il suo volto più spietato, con più di mille persone, donne, bambini, uomini, strappati senza pietà dalle loro case, con famiglie intere fatte salire su dei treni alla stazione Tiburtina, caricati su 18 carri bestiame e deportati in modo disumano ad Auschwitz per essere infine sterminati col gas. Il tutto con una freddezza e una sistematicità che ancora oggi mettono i brividi. Deportati e uccisi per il solo fatto di essere ebrei: l'abisso del genere umano. Alla fine della guerra, tornarono a Roma solo 15 uomini e una donna.
Oggi - conclude Gualtieri - più che mai questo importante anniversario diventa significativo. Da parte di tutti è doveroso tenere viva la memoria e Roma farà la sua parte, oggi e nei prossimi giorni con tante iniziative aperte alle scuole e alla società civile, per dare più consapevolezza di quello che è stato, far conoscere i volti e le storie di queste persone che non possono e non devono essere semplicemente dei numeri.Ricordiamo il passato perché abbiamo a cuore il futuro”.