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Ospedale 68, umanità in Corea

print04 marzo 2014 16:25
La guerra di Corea, 60 anni dopo

La guerra di Corea, 60 anni dopo

(AGR) Nel 1950, all’Italia, che non faceva ancora parte delle Nazioni Unite, fu richiesto di partecipare all’azione militare di Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Turchia ed altri paesi per ripristinare lo status quo in Corea. Il governo dell’epoca optò, invece, per un intervento umanitario, inviando un ospedale da campo del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, ausiliario delle Forze Armate.

In un sobborgo di Seul, in una scuola requisita a questo scopo, venne stabilita l'unità militare sanitaria, Ospedale n. 68.

L’operatività della struttura sanitaria fu talmente apprezzata che il direttore dell’ospedale,Maggiore Medico Fabio Pennacchi, fu invitato a Pamnunjon il 27 luglio 1953, alla firma dell'armistizio tra le forze delle Nazioni Unite e quelle cinesi e coreane.

A sessanta anni dal termine della missione, sabato 8 marzo, alle ore 10.00, l’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare, con la collaborazione del IX Centro di Mobilitazione CRI, ha organizzato una commemorazione per i veterani dell’Ospedale 68, che furono inviati in missione in Corea. La cerimonia si svolgerà presso la Sala Solferino del Comitato Regionale CRI Lazio, in via Bernardino Ramazzini 31.

Parteciperanno l’Ispettore Nazionale del Corpo Militare CRI, maggior generale Gabriele Lupini, l’Addetto per la Difesa della Repubblica di Corea, colonnello Jang Joungil, e il comandante del IX Centro di Mobilitazione, colonnello Roberto Orchi.

Nel corso dell’evento saranno proiettate alcune fotografie della missione, documentari (“Ospedale 68”, curato dall’Ispettorato Nazionale del Corpo Militare CRI,.“La tregua di una guerra dimenticata” di Franco Pennacchi, con intervento del curatore Diego Dantone, figlio del reduce Savino) e verranno ricordati i Veterani nelle parole dei loro familiari.

L'ospedale militare italiano della Croce Rossa lavorò fino a tutto l'anno 1954. Nel corso della sua attività, nonostante un incendio nel 1952 che distrusse completamente l’edificio e il periodo della necessaria ricostruzione, aveva erogato circa 230mila prestazioni ambulatoriali specialistiche tra medicina, chirurgia, oculistica, pneumologia, odontoiatria e pronto soccorso; più di 17.000 prestazioni radiologiche, 8400 analisi, e oltre 131.000 giornate di degenza.

Al rientro in Italia degli operatori, per volontà del governo italiano, tutte le attrezzature ed i materiali dell'ospedale venissero donati alla Repubblica Coreana del Sud.

Il 14 dicembre 1955 l’Italia entrò nelle Nazioni Unite: l’ospedale italiano n° 68 e la partecipazione umanitaria del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana alla guerra di Corea ne furono una delle chiavi per l’ingresso.

Tali temi saranno ripresi dal tenente colonnello Claudio De Felici, Referente per la Comunicazione delCorpo Militare> CRI, nella p>resentazione del proprio libro “La guerra di Corea, 60 anni dopo”.

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