Minaccia genitori e fratello con il coltello ed aggredisce il compagno, donna in manette
Una giovane di Tivoli si è resa protagonista di una lunga serie di episodi di violenza e minacce utilizzando un coltello che portava sempre nella borsetta. Dopo le ultime aggressioni il GIP ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere


polizia commissariato Tivoli
(AGR) Nella giornata di mercoledì 7 ottobre, al termine di articolate indagini, gli agenti del settore Anticrimine del Commissariato di Tivoli, diretto da Paola Di Corpo, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di S. D. 24enne di Tivoli. Questo, alla luce dei gravissimi maltrattamenti che la giovane donna riservava da anni ai propri familiari. Per otto anni S.D. ha tenuto una condotta tale da terrorizzare la sua famiglia. Violenze, minacce e aggressioni pur di ottenere i soldi utilizzati per comprare alcol, droga e psicofarmaci da cui è dipendente.
Il G.I.P. del Tribunale di Tivoli , Dr.ssa Sabina Lencioni, a seguito di ulteriori gravi episodi, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti della ragazza con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesione personale. Alla base del provvedimento “un sistema di vita familiare molto doloroso e avvilente instaurato dalla giovane per padre, madre e fratello, che rende da anni intollerabile e pericolosa la convivenza”.
E’ lunga la lista di violenze di cui la donna è accusata, dai litigi con i pusher per i debiti di droga, alla pressante richiesta di denaro fatta al padre anche sul posto di lavoro, alle minacce di prostituirsi e di fare scenate in pubblico, ma soprattutto le aggressioni giornaliere alla madre e al fratello minore, malato, sempre per lo stesso scopo, unite alla continua sottrazione di oro e altri beni dalla casa di famiglia.
Particolarmente allarmante è inoltre l’abitudine della donna di portare con se coltelli nascosti nella borsa tanto da generare paura nei familiari costretti a vivere in un clima di terrore. Tali condotte violente e sopraffattorie sono le motivazioni alla base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere che costituisce di fatto l’unica misura idonea a salvaguardare l’incolumità dei familiari, stremati dai continui maltrattamenti subiti nel corso degli anni.