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Cinema, il poliziesco....all'italiana, Enzo Girolami Castellari ha raccontato tutti i segreti dei suoi film

Grande serata di cinema ieri alle "Dune Beach Resort" con la parteciopazione del regista Enzo Girolami Castellari,dell'attore e stuntman Massimo Vanni, di Tiziana Appetito che ha mostrato alcune immagini del suo archivio fotografico. Incontro che ha concluso la rassegna: "Il libro si unisce al vino

printDi :: 22 luglio 2023 07:37
L'incontro di ieri sera: Masssimo Vanni a sin, Giulio Mancini, Enzo Girolami Castellari, Tiziana Appetito

L'incontro di ieri sera: Masssimo Vanni a sin, Giulio Mancini, Enzo Girolami Castellari, Tiziana Appetito

(AGR) Una storia di cinema...anzi una “Storia del cinema italiano” quella raccontata ieri sera alle “Dune Resort Beach” nell’ambito dell’ultima sera della rassegna culturale “Il libro si unisce al vino”, protagonisti: il regista Enzo Girolami Castellari, un maestro del cinema italiano ed un protagonista assoluto, l’attore e stuntman Massimo Vanni.

Il racconto, mediato dal giornalista Giulio Mancini che ha condotto l’incontro, è partito dall’inizio e dai segreti per scoprire il successo di un film, che Castellari ha spiegato, in maniera “colorita”, legato all’emozione che è capace di evocare nello spettatore, “Se il titolo scelto ti lascia indifferente….gli spettatori non vanno al cinema. Certo, non sempre è così, ma un buon titolo è sinonimo immediato di interesse”.

 
Eppoi i tanti aneddoti di chi ha “codificato” il genere del poliziesco all’italiana che con il western all’italiana ha rappresentato il successo e la novità introdotta dal nostro cinema nel mondo a partire dagli anni ‘70. A partire dalle scene mozzafiato degli inseguimenti : “Si girava tutto dal vivo – ricorda Castellari – e sopratutto nel traffico cittadino e senza che gli automobilisti fossero avvertiti che si trattava di una finzione. Le scene era talmente reali che sul set sono arrivate pure due “gazzelle” dei carabinieri con i militari scesi dall’auto con le pistole in pugno e pronti ad intervenire. Faticammo a spiegare cosa stavamo facendo, ma alla fine li abbiamo convinti”.

Massimo Vanni, oltre 120 film del genere poliziesco al suo attivo, ha raccontato il suo incontro con Giuliano Gemma, il primo film, poi la scena chiave: una lunga fuga sui tetti, con scazzottata e finale sospeso a meno 20 metri da terra, trattenuto dalla forza dei muscoli dell’attore. “Avevo chiesto: ma dove vengo fissato? E Gemma mi disse, stai tranquillo che ti tengo io. Sapevo che era forte ed allenato ma avevo paura lo stesso, quando scavalcai la balaustra e Gemma mi afferrò ero spaventato. Finita di girare la scena Gemma mi mostrò le sue braccia, le avevo ferite con le mie unghie….abbiamo riso insieme. E’ stato il primo di tanti film”.Ma i racconti non sono finiti, c’è molto da scoprire e da narrare in un mondo che dietro la finzione cinematografica nasconde una grande realtà professionale, un pizzico di incoscienza e tanto amore per la realtà che si rincorre nelle scene di una ficition quotidiana, dai rapporti con i grandi attori: Alberto Sordi, Luigi Proietti, Anna Magnani, Giuliano Gemma e poi, per il genere del poliziesco all’italiana, Tomas Millian, di cui Vanni, appunto, era il brigadiere Gargiulo, la spalla ideale per il “Monnezza”. Vanni ricorda: “Tomas sapeva subito individuare le persone, il loro carattere ed il loro modo di fare, era bello e facile lavorare con lui, un interprete ideale”.

Il gran finale delle rivelazioni di Castellari, l’ultimo trucco cinematografico, l’ultimo vezzo di un cinema di ieri, che senza pellicola è difficile da replicare: “Tutte le sere, - ricorda il regista - dopo il girato, montavo le scene del film con l’aiuto della moviola. Avevo il film in testa, far passare giorni prima di eseguire il montaggio avrebbe fatto perdere la giusta espressività, quello che volevo e volevamo raccontare con il cinema”.

Ultimo scorcio della serata di cinema è stato dedicato a Tiziana Appetito, la titolare del più grande fondo fotografico del cinema italiano, che ha raccontato il lavoro di papà Enrico ai margini del set: decine, centinaia di foto per trovare l’immagine giusta e promuovere il film, una raccolta di foto di scena e di primi piani di attori che ripercorre la storia del cinema e dei suoi interpreti principali.

Si chiude la rassegna “Il libro si unisce al vino” con una degustazione, nella sala ristorante delle “Dune”, preparato dai titolari Claudio Scalampa e Fabiana Longo, con la partecipazione di un sommelier per la degustazione di vini selezionati laziali, tra i quali, i prodotti dalla cantina “La Tognazza” di Gianmarco Tognazzi. Distribuiti campioni gratuiti della crema dermatologica “Mangivis Derma” che ripristina l’integrità e la funzionalità cutanea, da assaggiare la nuova linea di gelati Sammontana

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Il bianco spara il libro di Enzo Girolami Castellari
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