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Ugl: il Governo ci ascolti i lavoratori dell'indotto Alitalia dimenticati

Protesta al Terminal 3: occasione per dire no al piano di licenziamenti previsto dall’amministrazione straordinaria di Alitalia e all'incertezza in cui si ritrovano non solo i lavoratori della compagnia, ma anche tutti quelli del suo indotto industriale.

printDi :: 27 marzo 2021 09:59
manifestazione Ugl in aeroporto

manifestazione Ugl in aeroporto

(AGR) Ieri, venerdì 26 marzo 2021, i rappresentanti della Ugl Metalmeccanici hanno partecipato alla manifestazione organizzata assieme agli altri sindacati di fronte al terminal 3 dell'Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. L'occasione per dire no all'unisono al pesante piano di licenziamenti previsto dall’amministrazione straordinaria di Alitalia e all'incertezza in cui si ritrovano attualmente non solo i lavoratori della compagnia, ma anche tutti quelli del suo grande indotto industriale.

Ugl Metalmeccanici si è schierata in prima linea in difesa dei lavoratori della Babcock International Italy S.p.A con sede a Fiumicino, azienda strategica che si occupa di svolgere la manutenzione e il controllo dei veicoli di Alitalia. Un servizio imprescindibile per il corretto funzionamento di qualsiasi compagnia aerea.

 
"Questi lavoratori non sono semplici parti di un ingranaggio, ma delle persone con una dignità e delle famiglie - dichiara Paolo di Giovine, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici con delega impiegati e quadri -  Il contratto pluriennale che Babcock aveva con Alitalia è in scadenza e queste donne e questi uomini sono stati dimenticati. Siamo qui per chiedere ancora a gran voce al Governo un tavolo di confronto urgente per garantire la continuità lavorativa di questa azienda e di questi lavoratori."

I dubbi sulle sorti di Alitalia e sul suo indotto nascono dalle indiscrezioni circolate in questi giorni secondo le quali il Governo potrebbe tagliare di addirittura 5mila unità il personale Alitalia impiegato nella newco "Ita". Prospettiva ritenuta irricevibile da Ugl Metalmeccanici e dalle altre parti sociali.

"Il 31 marzo scade il nostro contratto con Alitalia e ciò che rappresentiamo qui oggi sono 50 famiglie abbandonate all'incertezza più assoluta - dichiara Daniele Farina, rappresentante dei lavoratori della Babcock durante la manifestazione - Famiglie con problemi grandi e piccoli, come tante altre famiglie italiane, che rischiano di trovarsi di colpo senza la propria principale fonte di reddito. Le sorti di Alitalia hanno inevitabilmente ripercussioni pesanti anche sull'indotto ed è per questo che chiediamo al Governo di occuparsene e non dimenticarsi di noi".

Presente alla manifestazione anche Alessio Morelli, Segretario della Ugl Metalmeccanici di Roma. "Ribadisco ancora con forza la nostra richiesta di un incontro con il Governo e il Mise per garantire la continuità lavorativa e rassicurazioni su Alitalia e tutto l'indotto - dichiara Morelli - La scadenza del 31 marzo è a un passo. Queste donne e questi uomini hanno il diritto di ricevere delle rassicurazioni in merito al proprio contratto di lavoro."

Sul futuro di Alitalia e del suo indotto permangono le incertezze e la poca chiarezza su quelli che saranno i prossimi passi del Governo. La mancanza di garanzie per il personale impiegato nella manutenzione dei velivoli è l'ennesimo capitolo di questa storia italiana scritta a troppe mani e con poca vera strategia industriale.

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