Ostia, al teatro del Lido nuova programmazione

Lo spettacolo, interpretato da una straordinaria Sara Borsarelli, segue momento per momento il memorabile concerto di Nina Simone al Montreux Jazz Festival, dando voce al suo punto di vista durante la performance: tutto ciò che vede, che pensa, che dice e che canta durante i 50 minuti del concerto. La partitura scenica, davvero innovativa, fa sì che le immagini originali realizzate dal videoartista Lorenzo Lupano si intreccino al corpo e alla voce di Sara Borsarelli secondo un lavoro di missaggio in diretta. Sabato 15 sarà poi la volta di un dibattito convegno con una serata per parlare di graphic novel, ‘disegnetti’ e dell’ultima opera di Toni Bruno (ed. BAO publishing). Da quassù la Terra è bellissima. Fra imprese spaziali e lotta interiore con le proprie paure, Toni Bruno costruisce con Da quassù la Terra è bellissima una lunga e intensa graphic novel ambientata durante la Guerra Fredda e giocata sull’incontro-scontro fra un cosmonauta sovietico ispirato a Yuri Gagarin e uno psicologo giunto dagli Stati Uniti. Akim Smirnov è l’eroe sovietico della corsa allo spazio, ma qualcosa in lui dopo la missione si è rotto, e non pare probabile che possa tornare a volare, cosa che invece il governo vorrebbe. Frank Jones, psicologo, è forse il solo uomo che potrebbe aiutarlo a elaborare un trauma quasi impossibile da isolare e comprendere, ma oltrepassare la cortina di ferro significherebbe tradire il proprio paese. La storia dell’incontro di due destini, tra cosmonauti, guerra fredda e un mondo in rapido cambiamento. Toni Bruno, che scrive, disegna e colora duecento pagine memorabili e magistrali. Interverranno Toni Bruno e Zerocalcare.
Domenica 16 ottobre ora 18 teatro per i ragazzi con l’associazione culturale Cadmio che presenta: Quella notte che la notte non venne con Ottavia Leoni e Chiara Lombardo, disegni e scenografie Schegge di Cotone.Una commedia adatta ai bambini da 7 anni in su, nella quale si vuole sottolineare l’importanza della lingua, il valore delle parole per descrivere, ma anche per immaginare, un mondo più bello: nasce da qui la fantastica storia di Viola e Margherita. L’improvvisa scomparsa di Viola catapulta Margherita in un viaggio misterioso. Per ritrovarla dovrà attraversare strani universi in cui la normale grammatica quotidiana sembra impazzita. Tra sparizioni di lettere e di parole, regole inventate e stravolte, Margherita si confronterà con tutta la bellezza della lingua italiana. Una lingua piatta…. povera, è invece anche lo specchio di un mondo misero, uniforme e banale. Insieme alle parole si comincia a perdere l’attenzione per una realtà ricca di sfumature: tutto inizia ad assomigliarsi, tutto diventa pian piano uguale per poter essere descritto con le solite duecento parole. Ecco che allora prendersi cura della nostra lingua diventa un modo per resistere alla banalità.