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Ostia, a Cineland la prima dell'ultimo film di Zucchi

print06 maggio 2015 10:21
(AGR) Giovedi’ 7 maggio ore 15 a Cineland nuova proiezione organizzata dal neonato cineclub di Ostia che presenterà l’ultimo film “La voce, il talento può uccidere” del regista Augusto Zucchi, che sarà presente in sala. Il film interpretato da Rocco Papaleo e d Antonia Liskova è ispirato ad una storia vera. La proiezione sarà presentata dal critico cinematografico Donato Di Stasi. Cresce, intanto la partecipazione all’iniziativa del cineclub che ha riunito già più di 100 appassionati. Sino ad oggi sono stati proiettati i seguenti film: Non ci resta che piangere, Blackhat, il totem del lupo, Suite francese, Mia madre, Samba. Se Dio vuole, Ritorno al Marigold Hotel.Il giorno dedicato al cineclub è il giovedì alle ore 15 sala 1, costo del biglietto 3,90 euro ed è possibile assistere a film di primissima visione. Con “La voce, il talento può uccidere” arriva al cinema l'Italia di intrighi e misteri e un sorprendente Papaleo che da corpo a LA VOCE di Augusto Zucchi Si tratta di un thriller politico che si ispira ad uno dei più inquietanti casi di intrigo fra mondo dello spettacolo ed i servizi segreti, con Papaleo in un ruolo assolutamente sorprendente. “Ho cercato di raccontare - ha affermato Zucchi - una storia dove la vicenda legata all'azione, al thriller, al noir, lasciasse comunque spazio all'approfondimento psicologico, anzi psichico del personaggio. [...] L'imitazione delle voci attraverso l'uso del telefono, in un momento in cui sulle intercettazioni telefoniche si basa gran parte delle indagini e gran parte dell'interesse e della curiosità mediatica, mi pare di una certa attualità, così come mi pare di forte contemporaneità la tragedia esistenziale di un imitatore che diventando “gli altri”, non riesce più a ritrovare “se stesso”. •

La trama del film. La Voce racconta la storia di Gianni (Rocco Papaleo), un imitatore di grande talento la cui carriera si è arenata alle esibizioni nei locali notturni. Dotato di una straordinaria capacità di “rubare” la personalità di chi imita, ne riproduce perfettamente la voce diventando magicamente “l’altro”. Per questo viene contattato dai “servizi segreti” che gli chiedono, per il bene del Paese, di fare alcune telefonate con “altre” voci in cambio di un futuro professionale migliore. Tuttavia, una volta entrato nel gioco, è difficile uscirne e Gianni si rende conto di essere implicato in uno o più omicidi. Tenta di sottrarsi, ma viene ricattato. Il suo già fragile equilibrio psichico peggiora, fino ad arrivare a un tragico quanto inevitabile finale.

Il film parte qualche anno dopo la morte del protagonista, quando la figlia, desiderosa di scoprire la verità su quanto accaduto a suo padre, comincia ad indagare sul suo passato, incontrando lo psicanalista che lo aveva in cura e scoprendo il coinvolgimento di questo misterioso personaggio nei rapporti tra l’imitatore e i servizi segreti deviati.

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