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Minnie Minoprio al Manfredi

print10 novembre 2011 18:19
Minnie Minoprio al Manfredi
(AGR) ( AGR )Con il suo accento inglese e i suoi riccioli biondi ha monopolizzato gli spettatori della Tv anni ’70. Verve e simpatia…. oltre che un naturale talento, sono le sue prerogative. Minnie Minoprio sale sulle tavole del palcoscenico del teatro Nino Manfredi lunedì 14 novembre nell’ambito dell’iniziativa “Le donne”, otto appuntamenti che si tengono eccezionalmente ogni quindici giorni e di lunedì. La showgirl britannica, da sempre appassionata di jazz, si presenta con Cotton club e con il suo quartetto e con un omaggio al musical ed ai grandi compositori che hanno donato al mondo le più belle canzoni del ‘900. Un repertorio che vede protagonisti Gershwin, Kern, Rodgers, Carmichael, Porter e molti altri le cui canzoni sono stati scritti per il teatro e hanno varcato, poi, la soglia dell’immortalità.

Minnie Minoprio ha iniziato la sua carriera proprio come vocalist del jazz nel lontano 1967, con i musicisti di Roma e per alcuni anni ha collaborato con Carletto Loffredo, Basso e Valdambrini, Nello Segurini, Angel Pocho Gatti, Renato Sellani prima di abbandonare il mondo della musica americana per intraprendere una fortunata carriera come attrice e showgirl televisiva. Ritorna al jazz nel 1986 con Jazz Story un musical scritto e interpretato da lei e da i più noti jazzisti del momento quali Gianni Sanjust, Guido Pistocchi Marcello Rosa etc etc. Da quel momento ha dedicata la sua attività interamente al jazz e la sua divulgazione nel suo locale romano il Cotton Club, in concerti con Ettore Zeppegno, Romano Mussolini, Billy Bros jumpin’ orchestra, Lino Patruno Di lei i critici dicono che “La sua continua ad essere un storia del destino, come se le doti di questa artista sempre bella nonostante il tempo che passa amassero giocare e mescolarsi e rovesciare ogni certezza”. Che è “ …una grande voce, l’ultima Lady del jazz italiano”. Che “è ancora piena di verve, bravissima sul palco e con una voce senza incertezze, insomma sa piacere……”.

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