Magicamente a Roma

Tutto il repertorio della cultura popolare romana, folklore e tradizione, da un sonetto del 1200, a Petrolini, Balzani,Carlucci, fino a diversi stornelli inediti e scritti dall’autrice, fanno da colonna sonora a unospettacolo che da due anni che viene rappresentato ha già incantato un pubblico che abbracciaquattro generazioni.“Magica…Mente a Roma”, ripartirà il 24 giugno dalla città eterna, per poi toccare vari altri teatri italiani. Ma la regista ha trovato un modo per coniugare la leggerezza di uno spettacolodivertente e ben strutturato con l’impegno sociale.“Il gruppo artistico Le Maghe si propone di legare lo spettacolo teatrale “Magica…mente a Roma” a una campagna culturale e sociale a sostegno dei diversamente abili – dichiara la“capobanda” de Le Maghe, Laila Scorcelletti - Ci siamo poste un obiettivo ben preciso, quellodi sensibilizzare la collettività, ciascuno per il suo ruolo, affinché i teatri siano attrezzati per idisabili, non solo nell'accesso in platea, ma anche in quello sul palco. Garantire a tutte lepersone il diritto di fruire di uno spettacolo, non è abbastanza perché, nel rispetto della dignità umana, chiunque deve poter essere protagonista nel settore artistico e culturale e avere,perciò, libero accesso al palco di ogni teatro”
Lo spettacolo “Magica...mente a Roma” inizierà il 24 giugno un percorso itinerante sui varipalchi teatrali italiani, per richiamare l'attenzione, anche usando dettagli scenografici, suquesto elementare diritto. Le Maghe hanno voluto iniziare proprio da Roma, e precisamente nel giorno di San Giovanni,per dare, attraverso uno spettacolo dedicato alla romanità, un nuovo contenuto a questagiornata che in passato costituiva una delle feste religiose e profane più sentite nella cittàeterna.La festa aveva inizio la notte della vigilia, la cosiddetta “notte delle streghe”, durante la qualela tradizione voleva che le streghe andassero in giro a catturare le anime. La partecipazionepopolare era massiccia, si mangiava e si beveva in abbondanza e soprattutto si faceva rumorecon trombe, trombette, campanacci, tamburelli e petardi di ogni tipo per impaurire le streghe,affinché non potessero cogliere le erbe utilizzate per i loro incantesimi. La gente partiva allora da tutti i rioni di Roma, al lume di torce e lanterne e si concentrava a San Giovanni in Laterano per pregare il santo e per mangiare le lumache nelle osterie e nellebaracche. Mangiare le lumache, le cui corna rappresentavano discordie e preoccupazioni,significava distruggere le avversità.
Le Maghe, compiranno quindi il loro incantesimo eliminando “preoccupazioni e avversità” attraverso un chiaro messaggio di uguaglianza e integrazione proveniente dal linguaggio artistico.
24 Giugno, ore 21 - Teatro San Luigi Guanella, via Girolamo Savonarola - Roma
di Manuela Minelli