Il più bel secolo della mia vita
(AGR) Ha avuto inizo ieri sera con una buona affluenza di pubblico un nuovo spettacolo teatrale al Manfredi. Lo spettacolo prende spunto da una vecchia normativa ancora oggi attuata, che di fatto vieta ai figli non riconosciuti alla nascita, di venire a conoscenza dell’identità dei genitori naturali, se non dopo aver compiuto … 100 anni!. Alessandro Bardani e Luigi Di Capua, con il loro testo, mettono in scena una vicenda di sentimenti profondi, di momenti ironici e a volte amari. Il tutto con la complicità di due attori quali sono Francesco Montanari e Giorgio Colangeli eccezionali interpreti di “Il più bel secolo della mia vita”, in scena al teatro Nino Manfredi dal 9 al 21 febbraio.Si tratta sì di uno scontro generazionale ma al contrario, con il giovane (Montanari) indietro rispetto all’anziano (Colangeli). Entrambi sono alla ricerca delle loro origini ma trovano l’ostacolo proprio nella legge in vigore solo in Italia.
Tra Giovanni e Gustavo, due N.N., rispettivamente di 34 e 99 anni è così in atto un divertente, ironico e dissacrante viaggio alla ricerca della propria identità. Colangeli è Gustavo; arrivato alla soglia dei cento anni, ha raggiunto l’età che gli permetterà di scoprire l’identità dei veri genitori. Affronta la vita in maniera audace, con lo spirito di un ragazzino; ama McDonald’s, pubblica foto su Instangram, chatta con il suo Iphone. Montanari interpreta Giovanni, un 30enne smanioso di conoscere l’identità della madre ignota.
Vive la sua esistenza con tranquillità, evitando qualsiasi rischio ed emozione più forte. Accanto a loro Maria Gorini, nel ruolo della compagna di Giovanni, donna precisa e metodica.
I due interpreti dimostrano un affiatamento totale dovuto peraltro oltre alla grande sintonia, anche al fatto che hanno recitato già insieme nel pluripremiato cortometraggio “Ce l’hai un minuto?”, scritto e diretto dallo stesso Bardani.