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I Grandi spettacoli dell'Accademia Nazionale Danza di Roma

print26 giugno 2013 17:20
(AGR) Anche quest’anno, com’è ormai tradizione, l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, diretta da Margherita Parrilla, offre serate di spettacoli imponenti e prestigiosi nell’incantevole scenario del Teatro Grande dell’Accademia, con circa duecentocinquanta ballerini di tutte le età. Dopo la Rossiniana e i Saltimbanchi, che hanno visto in scena gli allievi dei trienni dell’AND, oggi e domani sul palcoscenico del tempio della danza nazionale verrà rappresentata La Marcia del Trionfo, per la coreografia di Maria Grazia Garofoli, direttrice dell’Arena di Verona, le musiche tratte dall’opera dell’Aida di Giuseppe Verdi, rielaborate da Pietro Salvalaggio, con i sontuosi costumi di Anna Biagiotti e la partecipazione straordinaria del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma e dell’Osservatorio Astronomico di Roma.

Lo scenario si apre con una proiezione di pianeti, costellazioni, comete e nebulose, quindi parte l’Aida in cui la danza diventa simbolo della vittoria dopo le difficoltà con le sofferenze che quest’arte impone. “Così, metaforicamente - spiega Maria Grazia Garofalo - in questo difficile momento storico, è il popolo dei danzatori ad essere in marcia, soffrendo e lottando ma, proprio perché è sul palcoscenico, risulta vincitore. In tal modo la coreografia rilegge quest’opera in omaggio a Verdi di cui si celebra proprio quest’anno il bicentenario della nascita”.

Danzatori ospiti di questa Marcia del Trionfo, Elisa Cipriani e Luca Condello, della fondazione Arena di Verona, superbi nei passi a due della schiava-idolo e Radames, l’ex allievo dell’AND ormai lanciato verso palcoscenici internazionali, Giacomo Luci, nella parte del possente primo sacerdote, e le giovanissime diplomande dell’Accademia di Danza, Lucrezia Serafini, incantevole ed eterea Aida, e Giulia Latini che dà corpo ad Amneris, la moglie tradita, entrambe di una bellezza quasi struggente nel regalare emozioni sempre crescenti, sino al culmine del pathos nel finale della tragedia verdiana.

Il ricco programma dell’Accademia di Danza non delude mai il pubblico e prosegue venerdì 28 giugno con gli spettacoli Lied e Beltà poi che t’assenti, il primo coreografato da Michele di Stefano, omaggio a Richard Wagner nel bicentenario della sua nascita, in cui l’intensità e il cromatismo musicale del grande compositore tedesco vengono proiettati in una costruzione coreografica essenziale, asciutta e affidata ad un senso del tempo che è ineluttabile.

“Avvicinare alla tecnologia del corpo la forza del canto significa essenzialmente attribuire al movimento puro la capacità di generare uno spazio aperto dove altri corpi possono abitare” commenta Michele di Stefano, autore della coreografia.

Nel secondo spettacolo a seguire, la coreografa Adriana Borriello mette in scena Beltà poi che t’ assenti dedicata all’opera di Carlo Gesualdo, con gli allievi del I Triennio tecnico-compositivo dell’AND.

“Il progetto nasce dalla fascinazione per la musica di Gesualdo, Principe dei Musici – ci illustra Adriana Borriello e continua - per la sua ardita scelta cromatica che ha ispirato e stupito tanti compositori moderni e contemporanei, per la poesia del suo manierismo che trasfigura le parole in suono puro. L’intento della coreografia è proprio quello di dare corpo a quei modi compositivi unici per l’epoca, nonché di esaltare le peculiarità espressivo-formali della sua ricerca e del suo stile”.

Ma è doveroso anche sottolineare il lavoro degli assistenti alla coreografie, Francesca Corazzo, Valeria Diana, Lorella Rossi, Brunella Vidau, Paola Appolloni, Elisabetta Cello, Simonetta Rizza e dei numerosi altri insegnanti e maestri che hanno contribuito con il loro stile ed il loro impegnativo lavoro alla perfezione coreutica e scenica dei sempre strepitosi spettacoli dell’Accademia, sinonimo della Grande Danza Italiana. L’AND promuove scambi di studio, gemellaggi culturali e audizioni nei più prestigiosi teatri del mondo, permettendo così agli allievi migliori di perfezionarsi per entrare a testa alta nel meraviglioso mondo della Danza.

Manuela Minelli>

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