Grande successo ad Ostia per Nudo proprietario 2.0

Con l’ironia che lo contraddistingue, l’attore romano mette in scena pregi e difetti di tutti noi facendo come sempre anche autocritica e con la scusa che gli anni passano e la memoria vacilla, porta con sé sul palcoscenico i suoi “unici due neuroni rimasti”: quello della memoria appunto (Gianni Quinto) e quello della musica (Roberto Giglio) con il teatro la sua grande passione. Due compagni di viaggio con i quali interagisce sulla scena.
Il suo viaggio è a 360 gradi e quindi via con le ossessioni quali quella della dieta e della ricerca della perfezione fisica a tutti i costi; o dell’essere sempre connessi con tutto e tutti attraverso il cellulare in primo luogo. Salvo poi accorgersi, come dice Laganà di “quanto è bello non fare niente”. Quanto è bello ritagliarsi un momento per sé, senza la mania di dover correre a tutti i costi.