“Chi ha paura di Virginia Woolf?” fino a domenica
(AGR) ( AGR )Temperamento, classe, passione, talento. Un mix che mai come in questa occasione emergono per offrire al pubblico uno spettacolo che tiene il pubblico con il fiato sospeso. Due ore di partecipazione e di puro teatro per “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, la commedia di Edward Albee, in scena ancora fino a domenica 18 marzo al teatro Nino Manfredi. Caterina Costantini e Franco Castellano ne sono splendidi protagonisti. La loro performance è asciutta, le loro voci calde raccontano il tormento di una coppia unita eppure divisa; che cerca nel fondo di un bicchiere una consolazione che non trova e nei conoscenti lo sfogo per esibirsi nel peggio di ognuno di sé. La commedia di Albee è del ’62 ed è attualissima; emergono fantasmi che non hanno età o che appartengono ad una generazione. Bravo l’autore a descrivere tutto questo ma bravo il regista Lorenzo Loris che ha saputo far muovere i personaggi, gli interpreti di questa commedia. Costantini e Castellano si muovono a loro agio; si fissano negli occhi, si provocano, si spintonano come vuole il copione. Piangono, si chiudono in loro stessi, ridono della lucida follia che li ha presi e intrappolati. Ne usciranno uccidendo i loro fantasmi e Albee, fa intendere che si può uscire dall’angoscia, solo con la verità.Martha e George sono una coppia di mezza età che ha invitato a casa Nick e Honey, un giovane collega di lui e la sua mogliettina. Tra un bicchiere e l'altro, complici l'ora tarda e i fumi dell'alcool, i quattro si addentrano in una specie di "gioco della verità" che porta le due coppie a mettere a nudo tutto di sé, soprattutto i padroni di casa. Martha sostanzialmente accusa George di essere un fallito portato in alto professionalmente dal padre di lei, George accusa Martha di essere una bambina viziata buona a nulla, entrambi approfittano dell'ingenuità dei loro due giovani ospiti per prendersi gioco di loro e dei loro problemi di coppia, quasi invidiati nella loro leggerezza di fronte ai cocci di un matrimonio ormai in pezzi come quello di Martha e George. In un crescendo di cupezza, Martha e George, lasciati soli dalla fuga dei loro ospiti, si ritrovano a piangere sul cadavere di un figlio immaginario, che George ha approfittato per far morire. Ma, chissà, forse è l'inizio di un nuovo equilibrio...