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Cantica...al teatro Olimpico

print09 ottobre 2013 03:13
(AGR) I danzatori della No Gravity Dance Company di Emiliano Pellisari hanno aperto ieri sera la stagione del Teatro Olimpico.Un trionfo di muscoli e architetture create dai corpi di sei danzatori che si muovono magicamente e apparentemente senza gravità, tra nuvole di tulle e sfere lunari, in un buio che si stempera in suggestive colorazioni, uno spettacolo aereo composto da immagini allegoriche e oniriche, con corpi nudi che si librano nell’aria tra le maglie di grandi stoffe semitrasparenti, l'architettura di uno spazio ultramondano, quello del Purgatorio.E’ così che ieri sera la compagnia di Emiliano Pellisari, prima della lunga tournée che li vedrà Francia fino ad aprile del prossimo anno e dopo quattro anni di successi ininterrotti al Teatro Olimpico, ha aperto la stagione di spettacoli del teatro romano con Cantica, il secondo spettacolo della Trilogia sulla Divina Commedia. Colonna sonora i grandi classici della musica, da Bach a Mozart, da Vivaldi a Satie, con piccole incursioni nel contemporaneo con autori come Xenakis.

Ideatore di spettacoli di successo e autore di performance per eventi internazionali, Emiliano Pellisari è un coreografo in costante ascesa, un illusionista della scena con uno stile inconfondibile che nasce dal teatro fantastico del Rinascimento e dalle invenzioni meccaniche barocche.

Se nell’Inferno i corpi nudi creavano l’architettura dello spazio ultraterreno- racconta il poliedrico artista - i protagonisti della Cantica Seconda sono costumi, tessuti e oggetti. I danzatori agiscono nello spazio per mezzo di attrezzi di scena costruendo uno spazio barocco fatto di macchinerie e costumi, scale di Escher che appaiono dal soffitto e palloni che galleggiano nell’aria, creando un mondo sofisticato ed elegante, con atmosfere immaginifiche. Cantica rappresenta un passo evolutivo dell’ascesa spirituale dell’uomo religioso medievale, accompagnato nel suo percorso dalla musica delle messe, dai canti e poesie cortesi e dalle voci dei cori sacri.

Lo spettacolo riesce a riprodurre in chiave moderna la delicatezza e la complessità di tali atmosfere e le ambientazioni sono fortemente allegoriche, come molti dei personaggi. Nello spettacolo ogni scena è costruita con dettagli minuziosi, i vestiti, gli oggetti, che hanno sempre una forte connotazione simbolica. Se nell’Inferno le coreografie sviluppavano la visione d’insieme dei corpi con l’intento di creare architetture umane ed evocare le geometrie spaziali del medioevo, in Cantica si sviluppa la dimensione del singolo danzatore come vero e proprio personaggio. La condizione dell’uomo non è più, come in Inferno, quella del dannato ridotto nella sua essenzialità primitiva, essere umano nato nella natura e là ricondotto, ora ci troviamo di fronte all’uomo civile, integrato nella società, dominatore dei propri istinti e pulsioni.  >Inconfondibile lo stile Pellisari in cui il rapporto uomo-macchina trasforma lo spazio sensoriale imponendo nuove tecniche coreografiche che lo stanno rendendo celebre in tutto il mondo.

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Danzatori: Mariana Porceddu, Valeria Carrassa, Silvia Proietti, Viviana Filippello, DanieleSalvitto, Franco Corsi.

Vocirecitanti: Laura Amadei, Carla Ortenzi e Marion Chiris>

Coreografie: Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu>

Costumi : Emiliano Pellisari, Mariana Porceddu e YariMolinari>

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(di Manuela Minelli)>

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