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A Viterbo, il Cor di Cornovaglia

print12 marzo 2013 22:27
(AGR) Lo Cor di Cornovaglia - spettacolo con narrazione e maschere di commedia dell’arte>

Il 13 marzo di otto secoli fa, moriva Enrico di Cornovaglia a Viterbo, l'antica “Città dei Papi”, sede in quel tempo del conclave più lungo della storia della chiesa cristiana, che portò all'elezione di Gregorio X, dopo 1006 giorni di sede vacante. Era esattamente il 1271 e l'assassinio di Enrico avveniva nella chiesa di San Silvestro.

Domenica 17 marzo 2013, nello stesso sacro edificio, oggi “Chiesa del Gesù”, avrà luogo “Lo Cor di Cornovaglia”, rievocazione dell'omicidio del giovane Enrico, che nell'Europa di allora destò tanto orrore e scalpore.

L'evento è organizzato da Tesori di Etruria, sede della Viterbo Sotterranea in collaborazione con Ygramul – gruppo di ricerca teatrale, le associazioni Tusciae20 e La Tana degli Orchi, e la parrocchia di Santa Maria Nuova. “Lo Cor di Cornovaglia”, con la regia di Vania Castelfranchi e la drammaturgia di Emmanuele Rossi, verrà messo in scena alle ore 17,30.

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Brevi appunti storici

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La città di Viterbo custodisce uno dei capitoli più affascinanti e, allo stesso tempo, tragici della storia dell'Europa del XIII secolo. Esattamente il 13 marzo del 1271, Enrico di Cornovaglia fu assassinato nella chiesa del Gesù, anticamente denominata di San Silvestro, per mano dei suoi cugini Guido e Simone di Monfort, spinti dalla sete di vendetta. Enrico era figlio di Riccardo di Cornovaglia, nipote di re Enrico III d'Inghilterra e sostò nella fatale Viterbo, durante il viaggio che lo conduceva dalla Sicilia in Guascogna. Durante la messa, che si stava officiando nella chiesa del Gesù, venne sorpreso e colpito a morte dalle spade dei Monfort che riscattarano con il sangue di Enrico la morte del padre e del fratello causata da Enrico III nella battaglia di Evesham (seconda guerra dei Baroni). L'episodio venne riportato da Dante Alighieri con una parafrasi per indicare Guido di Montfort tra gli omicidi.

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