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INPDAP: Prima giornata della trasparenza 2011

print27 aprile 2011 18:40
(AGR) Si è svolta, questa mattina, presso l’Inpdap – Istituto Nazionale di Previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica -la “Prima giornata della Trasparenza 2011”, nel corso della quale è stato presentato il “Piano della performance 2011/2013”.

Il Presidente dell’Inpdap, Avv. Paolo Crescimbeni, nel suo intervento introduttivo ha richiamato l’attenzione sull’importanza di questo incontro in quanto coinvolge tutta la dirigenza dell’Ente e le parti sociali, non solo perché risponde a specifiche disposizioni di legge, ma soprattutto perché consente di informare maggiormente i cittadini e gli iscritti di quello che l’Inpdap produce attraverso un criterio gestionale sul piano di una sempre maggiore trasparenza.

Inoltre l’Avv. Paolo Crescimbeni, proseguendo nel suo intervento ha dichiarato “che a conclusione del ciclo della performance verrà pubblicata una relazione che darà modo agli utenti di verificare direttamentegli obiettivi raggiunti, i risultati conseguiti e gli eventuali scostamenti rispetto ai programmi prefissati.Il sistema è stato costruito sulla base di una logica attraverso la quale i risultati riferiti ad ognuno deimacroambiti delle attività definiti nel Piano della performance, potranno essere analizzati – anche dall’esterno - mediante un progressivo accesso ad obiettivi e risultati sempre più analitici e di dettaglio.

Nel corso del suo intervento il Presidente dell’INPDAP ha posto l’attenzione su due aspetti, tra le tante iniziative e documenti - tutti importanti - previsti nel Piano della Trasparenza. Il primo si riferisceall’individuazione dei settori a rischio della banca dati antifrode, il cui scopo è quello di individuare le aree a maggior rischio, l’altro si tratta del Regolamento per la conclusione dei procedimenti amministrativi (determina presidenziale n. 204 del 2 luglio scorso) con la quale – in applicazione di disposizioni di legge (legge n. 69/2008) – sono stati fissati termini precisi per le prestazioni da erogare.

Gli utenti avranno così – conclude Crescimbeni - la possibilità di controllare i tempi che l’Istituto si è prefissato e quindi la relativa capacità di risposta.

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