Costantino Mustari: il cantore della "presila" catanzarese
Nelle sue opere il mondo dei piccoli borghi adagiati alle pendici della Sila, l’altopiano calabrese ricco di storie, di leggende, di tradizioni, di fascino. La sua narrazione può considerarsi una via di mezzo tra il romanzo storico manzoniano e il romanzo verista verghiano


costantino mustari
(AGR) di Donatella Gimigliano
La Presila è l’insieme di tanti piccoli borghi adagiati alle pendici della Sila, l’altopiano calabrese ricco di storie, di leggende, di tradizioni, di fascino. Si tratta di una fascia pedemontana lunga molti chilometri, che si estende nel territorio di tre provincie: Cosenza, Crotone e Catanzaro.
I temi del lavoro e dell’emigrazione ritornano costantemente negli scritti di Mustari, con accenti che non sono mai di rimpianto, né indulge l’autore alla commiserazione, quanto piuttosto la narrazione assume la valenza quasi di cronaca, ma con l’abilità di confondere il vero con il verosimile, la storia con la fantasia. Si può dire che la narrazione che egli offre può considerarsi una via di mezzo tra il romanzo storico manzoniano e il romanzo verista verghiano. Ma la cura dei particolari, le descrizioni puntuali dei luoghi, i ritratti meticolosi dei personaggi, anzi delle persone, perché di persone si tratta, sono la cifra distintiva dei racconti di Mustari, che si coniuga con l’amore per i luoghi nei quali sono ambientate le vicende narrate. Taverna il paese dov’è nato, e dal quale si è allontanato, ma solo fisicamente, in gioventù, è il più importante per il numero di abitanti che, comunque, è abbondantemente al di sotto dei tremila, e quelli che gli sorgono accanto: Sorbo San Basile; Albi; Magisano; Fossato Serralta con le frazioni Maranise, Savuci e Noce; Pentone; Zagarise; Sellia; Sersale; Petronà, tutti adagiati alle pendici della Sila, sono gli ambienti nei quali si svolgono le storie dello scrittore calabrese.
Un territorio a torto trascurato, ma che per storia, miti, tradizioni, bellezze naturali, prodotti gastronomici, stili di vita non è secondo a nessun altro in Italia e che merita di essere scoperto da chi non lo conosce e valorizzato da chi, invece, lo conosce ma non lo apprezza a sufficienza.
La Sila, con la sua aria pura e fine, i suoi boschi maestosi e pieni di misteri, le sue valli lussureggianti, i suoi torrenti rumorosi, le sue radure piene di colori e risuonanti di muggiti, i suoi sentieri fascinosi, i suoi cieli limpidi percorsi da schiere di uccelli è la cornice nella quale si inseriscono, come in un puzzle, le storie che Mustari racconta.
Tra le altre pubblicazioni dell’autore Al di là dell’Oceano, storie di emigrazione edito da Falco di Cosenza, L’ultimo brigante e altre storie, sempre di Falco editore, e Un’altra vita, storie dai borghi della Presila catanzarese