Roma, raccomandate per i senza fissa dimora...tornano al mittente senza indirizzo alternativo
All’indirizzo anagrafico di Via Modesta Valenti 10 denuncia SI X Municipo non vengono ritirati gli avvisi di giacenza. Ad Ostia i richiedenti vengono inviati all'ufficio postale. Esposto in Consiglio Municipale


(AGR) "La delibera di Giunta Capitolina, la numero 31 del 2017, aveva come obbiettivo quello di semplificare le procedure agli sportelli anagrafici, impedire gli utilizzi fraudolenti degli “indirizzi fittizi”, ovvero le furbesche intestazioni di attività economiche presso gli indirizzi virtuali, ed invece si è trasformata in un terremoto che si è abbattuto, come sempre, sui più deboli. L’invio di una lettera raccomandata, di un atto giudiziario, l’invio di una patente o di una card come la poste pay ad esempio, ad una persona senza una fissa dimora può essere complicato per via della mancanza di un indirizzo di riferimento certo. E’ del tutto evidente che una persona senza fissa dimora, cioè una persona che vive ad esempio in un camper, non possiede i requisiti per essere considerata residente in un luogo certo e necessita, dunque, di un indirizzo di comodo per ricevere la corrispondenza più importante. Fino all’entrata in vigore della Delibera di Giunta numero 31 del 2017, enti come Caritas e Sant’Egidio fornivano indirizzi di riferimento, realmente esistenti, a tutti i senza fissa dimora che ne facevano richiesta.
Con la Delibera 31 il Comune di Roma ha obbligato chiunque avesse una residenza “fittizia” a modificarla con l’unico indirizzo di Via Modesta Valenti, un indirizzo che non esiste nella realtà e che porta il nome di un’anziana senza fissa dimora deceduta il 31 gennaio 1983, avente come “numero civico” il Municipio di riferimento. Ai circa 19 mila senza fissa dimora della Capitale sono stati quindi concessi due anni di tempo per modificare il loro indirizzo, pena la cancellazione dall’anagrafe.
Molte delle persone che ricevono la corrispondenza in Via Modesta Valenti 10 ci segnalano che da molti mesi, nell’ufficio municipale di riferimento in Via Passeroni, il personale non ritira più gli avvisi di giacenza delle raccomandate dando l’indicazione di andare direttamente all’ufficio postale al fine di verificare l’eventuale invio di posta raccomandata. Naturalmente, se l’avviso di giacenza non viene ritirato dagli impiegati, la raccomandata con tutto il suo importante contenuto viene rispedita al mittente invece di finire in giacenza in attesa del ritiro. Inoltre c’è da sottolineare che solamente con l’avviso di giacenza è possibile ritirare una raccomandata presso l’ufficio postale indicato ma se questo avviso non c’è il ritiro non è possibile.
Ovviamente a farne le spese sono sempre i più deboli, in questo caso i senza fissa dimora, che pagano pegno per una delibera che invece di migliorare la consegna della corrispondenza, bloccando i furbi, ha solamente peggiorato, e di molto, le cose. Per una persona senza fissa dimora, nel Municipio X di Roma Capitale, ritirare un documento, una notifica, un assegno, una comunicazione importante, diventa tecnicamente impossibile se non viene ritirato l’avviso di giacenza dagli uffici competenti. Per fare chiarezza su questa grave vicenda, presenteremo nelle prossime ore un documento in Municipio".