Roma, evade dai domiciliari per sfuggire alla nuova ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio
Il 35enne rumeno era stato sottoposto alla misura restrittiva per due episodi analoghi, risalenti al luglio 2012 e 2024 di cui era ritenuto gravemente indiziato. Lo scorso agosto avrebbe ferito un connazionale con una coltellata per rubargli il cellulare. La Polizia lo ha rintracciato ed arrestato


Polizia gli agenti intervenuti
(AGR) Aveva trovato rifugio tra rovi, detriti e muri fatiscenti di un vecchio rudere nel parco di via Aguzzano, alla periferia nord-est della Capitale. Dopo un mese e mezzo di ricerche, è stato rintracciato e arrestato dalla Polizia di Stato il trentacinquenne rumeno evaso dagli arresti domiciliari ed ora destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio.
L’uomo era stato sottoposto alla misura restrittiva per due episodi analoghi, risalenti al luglio 2012 e 2024 di cui era ritenuto gravemente indiziato. Ciononostante, lo scorso agosto si sarebbe reso protagonista di una nuova inaudita violenza.
Le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza e le dichiarazioni della vittima hanno consentito agli investigatori di risalire all’identità dell’aggressore.Dopo giorni di ricerche, l’uomo è stato localizzato in un edificio abbandonato in un’area spesso frequenta da persone senza fissa dimora.
Alla vista degli agenti, il trentacinquenne si è lanciato da una finestra sul retro nel disperato tentativo di sottrarsi ancora una volta alla presa, ma è stato bloccato dopo un breve inseguimento.Sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico nascosto in una tasca dei pantaloni.L’uomo è stato immediatamente associato al carcere di Rebibbia, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Per completezza si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, per l’indagato vige il principio di innocenza fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna. Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.