Roma, con una nota App di messaggistica gestivano lo smistamento delle auto rubate, in manette due ucraini
I poliziotti li hanno sorpresi subito dopo aver parcheggiato la Toyota rubata nel posto autorizzato da uno degli amministratori dell’app di messaggistica istantanea e si accingevano ad allontanarsi con un'altra auto


Polizia le volanti intervenute
(AGR) Facevano parte di un gruppo di una nota app di messaggistica dedicato agli “specialisti delle quattroruote”. Così, coloro che commissionavano il furto “condividevano” la posizione esatta in cui le autovetture rubate dovevano essere parcheggiate dopo il prelevamento coatto.I due cittadini ucraini, di trenta e ventisei anni, sono stati arrestati dagli Agenti del VIII Distretto Tor Carbone per furto di autovetture in concorso.
A tradirli un’altra “app”, quella del dispositivo di localizzazione dell’autovettura appena rubata, che ha consentito alla Sala Operativa della Questura, allertata a seguito della chiamata della proprietaria al 1 1 2 N.U.E., di monitorare in tempo reale la posizione dell’autovettura.
I due sono stati immediatamente bloccati dai poliziotti, nonostante il loro tentativo di darsi alla fuga.
Nelle tasche dei pantaloni di uno dei complici, gli investigatori hanno trovato circa 2000 euro, di cui l’uomo non ha saputo dare spiegazione.
L’autovettura in uso ai due, risultata poi noleggiata, era “rivestita” con un kit per poter “lavorare” indisturbati: uno strumento elettronico ‘Jammer’ – spesso utilizzato dagli specialisti delle quattroruote, una punta frangi-vetri, dei coltelli, un telecomando artigianale per l’apertura di cancelli elettrici e dei guanti monouso - oltre ad accessori e tre paia di occhiali di noti brand, frutto della “ripulitura” dell’autovettura sottratta poco prima.
Attraverso dei riscontri incrociati, gli investigatori sono riusciti a collegare il furto con quello -avvenuto qualche giorno prima - ai danni un’autovettura dello stesso modello.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
Le successive indagini hanno consentito agli investigatori di cristallizzare il quadro investigativo e di risalire, tramite i messaggi postati sul gruppo “quattroruote”, al parcheggio “non autorizzato” dell’autovettura, oggetto di denuncia dei giorni precedenti. Una volta recuperata, è stata prontamente restituita al legittimo proprietario.
Al termine degli accertamenti, per i due cittadini ucraini è scattato l’arresto, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si precisa che le evidenze informative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, gli indagati sono da ritenersi presunti innocenti fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.